Politica

Omofobia, il sì alla Camera E Fdi protesta tra i banchi

Dalla Camera primo via libera al ddl Zan sull’omofobia con 265 sì. Proteste vivaci da parte dei deputati di Fdi e Lega. Il testo ora passa al Senato

Omofobia, il sì alla Camera E Fdi protesta tra i banchi

Seduta sospesa in Aula alla Camera dopo la protesta dei deputati di Fratelli d'Italia, ai quali si sono poi aggiunti i colleghi della Lega, sul ddl omofobia o ddl Zan, dal nome del relatore di maggioranza e deputato Pd. Nel momento in cui il presidente della Camera Roberto Fico ha indetto la votazione finale tutti gli esponenti del partito guidato da Giorgia Meloni, in segno di profondo dissenso, hanno indossato un bavaglio e si sono alzati in piedi. Visto il caos in Aula, Fico ha invitato i deputati a terminare la protesta e, non ottenendo risultati, ha deciso di sospendere la seduta per due minuti.

In un primo momento il presidente della Camera aveva chiesto ai commessi di intervenire ma in considerazione del fatto che non si trattava di cartelli ma di bavagli posti sul viso, gli assistenti parlamentari non sono intervenuti per non violare le norme anti-coronavirus in quanto ci sarebbero state distanze troppo ravvicinate. La situazione, però, non si è rasserenata. Nel frattempo, infatti, hanno iniziato a protestare anche i deputati della Lega che hanno esposto dei cartelli e urlato in coro "libertà libertà".

Alla ripresa della seduta Fico ha fatto sapere che aprirà un'istruttoria su quanto accaduto in Aula prima della votazione finale del provedimento contro l'omofobia. "Ho già detto che sarebbe molto meglio se levaste i fazzoletti, ma se non lo volete fare il caso andrà al collegio dei questori e l'ufficio di presidenza dovrà aprire un'istruttoria", ha poi spiegato il presidente della Camera.

Intanto il disegno di legge Zan ha incassato il primo successo. Alla Camera il provvedimento per il contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all'orientamento sessuale e all'identità di genere ha ottenuto il primo via libera con voto segreto: 265 sì, 193 contrari e 1 astenuto.

Il testo passa ora al Senato.

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