Coronavirus

Oms sicura: "Omicron? La fine della pandemia" ("Ma il Covid ritornerà")

Kluge: "Le misure straordinarie presto non serviranno". Van Kerkhove: "Nuove varianti"

Oms sicura: "Omicron? La fine della pandemia" ("Ma il Covid ritornerà")

«È plausibile che la regione Europa si stia avvicinando alla fine della pandemia». Il direttore dell'Organizzazione Mondiale per la Sanità in Europa, Hans Kluge, proprio pochi giorni fa ha dichiarato che nel giro di 6/8 settimane la variante Omicron infetterà il 60% della popolazione europea entro marzo.

Ma proprio la diffusione esponenziale di questa variante per Kluge di fatto ha dato il via ad una nuova fase del contagio, al termine della quale si intravede la fine della pandemia. Kluge, invita comunque alla cautela a causa della capacità di mutazione del coronavirus. Dunque anche per l'Italia che oramai sfiora i dieci milioni di contagiati si starebbe avvicinando l'uscita dalla fase emergenziale.

Tra i più autorevoli scienziati ad ipotizzare l'uscita dalla fase pandemica anche Christopher Murray, direttore dell'Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME) ed ex direttore esecutivo dell'Oms. Qualche giorno fa The Lancet ha pubblicato la sua analisi dell'evoluzione della pandemia alla luce soprattutto del comportamento di Omicron ad esempio in Sudafrica.

«Covid-19 continuerà, ma la fine della pandemia è vicina», scrive Murray. Non solo. Per lo scienziato quando Omicron avrà dispiegato le sue ali praticamente su tutto il pianeta finirà anche «l'era delle misure straordinarie per controllare la trasmissione di Sars-Cov-2» perché, chiarisce nel suo articolo, «dopo l'ondata Omicron il Covid tornerà ma la pandemia no».

Insomma accadrà quello che tutti i medici e gli esperti auspicano. Anche il Covid che ha stravolto il mondo negli ultimi due anni «diventerà una malattia ricorrente, che i sistemi sanitari e le società dovranno gestire come tutte le altre malattie infettive», scrive ancora Murray.

Nella sua relazione lo scienziato spiega che gli studi sistematici sulle precedenti varianti mostravano come circa il 40% delle infezioni fosse asintomatico. Una percentuale che sulla base delle evidenze scientifiche per Omicron salirebbe addirittura all' 8090%. I trial clinici condotti in Sudafrica mostrano che su 230 casi analizzati 71 erano Omicron ed erano tutti totalmente asintomatici. I modelli suggeriscono che la capacità infettiva di Omicron è così alta che le misure di protezione compresa la ripetizione dei booster avrebbero un impatto limitato una volta che la variante si è già ampiamente diffusa.

IHME stima che incrementare l'uso delle mascherine per l' 80% della popolazione ridurrebbe soltanto del 10 per cento i contagi nei prossimi 4 mesi. Questo non significa che le mascherine non siano utili ma vanno usate preventivamente, prima che arrivi l'ondata della variante.

Comunque lo scienziato si dice convinto che l'impatto sulla salute globale di nuove varianti sarà minore rispetto alla precedenti ondate grazie ad una serie di fattori: la protezione offerta dai vaccini, la precedente esposizione al virus, la messa a punto di farmaci antivirali efficaci, e l'adozione delle misure di protezione, mascherine e distanziamento.

Sulle future varianti però Maria van Kerkhove, sempre Oms, non è altrettanto ottimista.

Il Covid, avverte «non finirà con quest'ultima ondata di Omicron e non sarà l'ultima variante di cui ci sentirete parlare» perché, aggiunge, «il problema del virus è globale e 3 miliardi di persone sono ancora in attesa della prima dose di vaccino».

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