Se c'è un elemento di continuità tra le priorità inviduate dai giallorossi e quelle portate avanti da Papa Francesco, quel fattore riguarda la battaglia ecologista, che governo italiano e Vaticano promuovono, concordando sull'urgenza di fare qualcosa di concreto per la salvaguardia del pianeta.
Se n'è accorto pure il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che nella giornata di oggi ha voluto esprimere grossa soddisfazione per quanto messo in campo dal pontefice argentino. In Santa Sede è tempo di Sinodo panamazzonico e di "ecologia integrale". Nonostante i conservatori pensino che questi aspetti siano di stretta competenza della politica. Dopo l'enciclica Laudato Sì, sta per uscire l'ultima fatica libraria del Papa gesuita, ossia "Nostra Madre Terra", della quale ieri abbiamo sintetizzato qualche anticipazione.
Da quando Partito Democratico e MoVimento 5 Stelle occupano insieme gli scranni dell'esecutivo, invece, l'ambientalismo è divenuto una componente essenziale. Anche la manovra in discussione, almeno stando agli annunci della maggioranza, terrà conto della tutela ambientale. Non ci si deve meravigliare, quindi, dell'endorsement tematico che il professor Giuseppe Conte ha deciso di rivolgere nei confronti del Santo Padre: "L'impegno profuso da papa Francesco nella promozione della transizione ecologica e nel contrasto ai cambiamenti climatici - ha dichiarato nella mattinata odierna il primo ministro, secondo quanto riportato anche da Ansa - rappresenta un monito per tutti coloro che, al di là dei convincimenti personali, assumono responsabilità di governo". Jorge Mario Bergoglio, quindi, diviene anche un simbolo della lotta alla cultura inquinante. Una figura che tutti coloro che si occupano della cosa pubblica, per il leader giallorosso, dovrebbero prendere ad esempio.
Conosciamo la critica alle conseguenze nefaste della globalizzazione, che è propria dell'attuale vescovo di Roma. Una critica che è a tutto tondo, toccando tanto le conseguenze inflitte alla natura quanto la sfera sociale. Basti pensare che l'ex arcivescovo di Buenos Aires ritiene si debba chiedere perdono al Creato per lo sfruttamento cui è stato sottoposto.
E Conte, rimarcando la posizione presa dal Papa della Chiesa cattolica in quest'epoca, ha fatto capire di essere d'accordo con la pastorale sull'ecologia dell'ecclesiastico sudamericano. L'ideologia ambientalista sta insomma monopolizzando le attenzioni di certe alte cariche, governative e spirituali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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