Cronaca internazionale

Ora l'ecologia è una religione. Greta Thunberg la sua teologa

Passi la laurea, passi l'honoris e passi anche la causa. Ma sull'indirizzo abbiamo fatto fatica: "Teologia". Per l'Università di Helsinki Greta Thunberg è "dottore della Chiesa"

Ora l'ecologia è una religione. Greta Thunberg la sua teologa

Passi la laurea, passi l'honoris e passi anche la causa. Ma sull'indirizzo abbiamo fatto fatica: «Teologia». Per l'Università di Helsinki Greta Thunberg è «dottore della Chiesa». A dimostrazione del fatto che quella per il clima (e l'ambiente) è una guerra di religione e a dimostrazione del fatto che per essere una teologa non è richiesto alcun atto di fede. Apparentemente (e a logica) atea ma diffidente anche nei confronti di «certa» scienza, Greta nutre una certa fiducia nell'apocalisse. E ci sono davvero un'infinità di cose nelle quali, di contro, proprio non crede: nelle istituzioni, nei politici, nei venerdì a scuola quindi «Fridays for Future», negli adulti, nel trattato di Kyoto, nelle merendine confezionate, nella doccia, nell'acqua in bottiglia, nell'aria condizionata, nei profumi col vaporizzatore, nel futuro del mondo... Potremmo andare avanti a lungo, ma tanto lo farà lei stessa. Lei che aveva promesso di appendere il megafono al chiodo e di passare a un altro livello di lotta, cedendo il testimone ai «giovani» perché lei, a vent'anni, si sente, pensa e si muove come una veterana della causa. Poi però si è fatta volontariamente fermare dalla polizia di mezza Europa per sit-in e picchetti davanti a turbine eoliche in Norvegia, a miniere di lignite in Germania, indignandosi un po' qui, manifestando un po' là, piazzandosi davanti a fotografi e telecamere perché insomma, a ben vedere, senza di lei questo argomento del clima proprio non decolla, figuriamoci se arriva. Adesso anche la laurea honoris causa che è un bellissimo riconoscimento e che, inevitabilmente, la riporta (stavolta a sua «insaputa») al centro della battaglia. La cerimonia di conferimento all'attivista svedese è prevista per il 9 giugno. Ma intanto l'università ha spiegato che 30 «illustri personaggi da tutto il mondo» diventeranno «nuovi dottori onorari» e riceveranno il titolo di «dottore honoris causa», che è definito «il più alto riconoscimento dell'Università». Era già stata nominata persona dell'anno da Time Magazine, invitata come star a vari summit, osannata da diversi capi di stato. Quando inizierà a parlare come il frate d'Assisi «fratello Permafrost», «sorella calotta polare», sapremo quale sarà la sua prossima mira.

E potete giurarci: ci arriverà.

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