Adesso l'Europa si mette a vietare pure l'esposizione del tricolore italiano all'interno dell'aula del Parlamento Ue. Insomma, la bandiera di uno degli Stati fondatori dell'Unione Europa non può trovare spazio nella plenaria di Strasburgo, cuore pulsante dell'Europa stessa.
Incredibile, ma vero, ed è quanto successo nei giorni scorsi all'Europarlamento. Il fatto è stato denunciato dall'europarlamentare della Lega Silvia Sardone, che si era presentata in aula portando sul proprio banchetto il tricolore per prendere parte ai lavori del giorno: "È incredibile quanto successo in questi giorni al Parlamento europeo durante la sessione plenaria a Strasburgo. Da sempre è consuetudine che singoli deputati e persino intere delegazioni portino la bandiera nazionale in aula ponendola sul banco d'appartenenza: io sono tra quelle che l'ha sempre portata in aula. Da questa sessione mi è stato intimato di non mettere la bandiera italiana sul mio scranno, così come è stato vietato ad altri colleghi deputati di altre nazioni".
Insomma, succede che l'esponente europea del Carroccio viene intimata a non poggiare la bandiera italiana sul proprio scranno. E la cosa è accaduta anche ad altri eurodeputati di altri Paesi.
"Per chi lo ha deciso, evidentemente il tricolore è un simbolo da censurare. A chi può dare fastidio una bandiera? È sempre più chiaro che questa Unione Europea voglia azzerare le identità nazionali, un tentativo assurdo di livellamento verso il basso e di standardizzazione con l'obiettivo di annullare la storia delle nazioni e le nostre peculiarità", l'affondo della Sardone. Dunque, la leghista rincara la dose: "Io penso invece che l'Europa possa sopravvivere solo se diventa pienamente un'Europa delle nazioni in grado di valorizzare diversità, storia, cultura, valori dei vari paesi. Questa tendenza miope dell'Ue si sta accentuando in maniera negativa dopo lo smacco della Brexit, che ha evidenziato che l'Europa dei burocrati non funziona".
Silvia Sardone, infine, punta il dito anche contro l'esponente del Partito Democratico David Sassoli, eletto nel luglio 2019 alla presidenza dello stesso Parlamento Europeo (raccogliendo il testimone dall'azzurro Antonio Tajani): "Mi chiedo che ruolo abbia avuto il presidente Sassoli: anche lui è complice di un tentativo maldestro di cancellare persino il nostro tricolore? Dopo il grande successo della Lega alle europee, mi pare chiaro che l'Ue abbia sempre più paura del peso e della forza dei sovranisti: non abbiamo paura e non nasconderemo la nostra bandiera italiana".
Il regolamento del Parlamento Ue
Lo staff dell'Europarlamento spiega che il punto 3 dell'articolo 10 dello stesso Parlamento europeo specifica il divieto per i deputati di esporre striscioni in aula. Una regola che interessa anche le bandiere nazionali, "che sono esposte - per tutti - alle spalle dei banchi della presidenza". Infine, è stato comunicato che "all'inizio del 2020 il presidente David Sassoli ha chiesto ai servizi del Parlamento di far rispettare l'articolo 10 a tutti i deputati, senza distinzione di nazionalità o schieramento".
Dunque, la precisazione di Roberto Cuillo, spokesperson del Parlamento Europeo: "Vorrei rendere noto che nell'aula sono presenti tutte le bandiere dei 28 paesi Ue (27 dal 1 Febbraio)
e che il tricolore italiano è perfettamente visibile alle spalle del Presidente dell'Europarlamento. È del tutto evidente quindi che polemiche o strumentalizzazioni su questo argomento sono del tutto fuori luogo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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