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Ora Di Pietro fa pure la vittima "Su di me stalking giudiziario"

L'ex pm di Mani Pulite, Antonio di Pietro, si lamenta per la querelle guridica che lo vede coinvolto per i rimborsi elettorali richiesti da Giulietto Chiesa e Achille Ochetto

Ora Di Pietro fa pure la vittima "Su di me stalking giudiziario"

Antonio Di Pietro oggi fa il contadino e il presidente della società autostradale Pdemontana. Niente più toghe né scranni del Parlamento. Eppure gli stralci delle sue attività passate, quando era il più famoso magistrato d'Italia e un ministro dei governi della Repubblica, rimangono ancora. Negli ultimi giorni ha fatto notizia larichiesta da parte di Giulietto Chiesa e Achille Ochetto di due milioni e 700mila euro di risarciento per aver "sottratto" rimborsi elettorali quando Italia dei Valori e il movimento dei riformisti erano alleati (Europee 2014). Su Di Pietro pende un "decreto ingiuntivo" da parte del Tribunale di Roma che lo invita a pagare la somma richiesta. Ma lui ha 40 giorni per presentare le sue memorie difensive. E così farà, visto che considera "infondate" le richieste di Chiesa e Ochetto e che sostiene di avere i documenti per dimostrarlo.

Lo stalking giudiziario su Di Pietro

Nel frattempo però si lamenta dello "stalking giudiziario" nei suoi confronti. E fa una certa impressione sentirlo dire dal più duro magistrato di Mani Pulite, quello che dell'intransigenza (e oltre) ha fatto una sorta di religione. In una intervista a Libero si è lasciato andare alle lamentele contro l'opressione giudiziaria. "Fra procedimenti penali, civili e amministrativi, questa è la 463esima" volta che Di Pietro si deve presentare davanti a un giudice. Spesso proprio su richiesta di Giulietto Chiesa che "ci riprova. La sua smania di denunciarmi non si arresta. Sarò costretto a denunciarlo per stalking giudiziario". Fa una certa impressione sentir Tonino parlare come il suo rivale Berlusconi ha fatto per anni. "Al! Chiarisco - dice - lui si dice perseguitato e incolpa i magistrati di avergli fattto la guerra. Io invece dico fortuna che esistono i magistrati capaci di far emergere la verità". Poi aggiunge: "Nei miei confronti sono stati fatti dossieraggi deplorevoli. Mi hanno denunciato da destra a sinistra passando per il centro. Quando facevo il magistrato e il politico, non passava giorno senza che venissi ostacolato nel mio lavoro perché venivo chiamato a difendermi dalle accuse di qualcuno".

Ad oggi Di Pietro ha ancora un centinaio di processi in cui doversi difendere. E nonostante ormai si dedichi più al trattore che al codice penale, non manca di lanciare alcuni messaggi sul ruolo della magistratura nell'agone politico. "Ritengo che anche un magistrato sia legittimato a fare politica - dice - Ma non condivido che una volta sceso in politica, l'ex magistrato possa tornare ad indossare la toga". Poi parla di avvisi di garanzia ("Non bastano per far sospendere l'attività politica") e rinvii a giudizio ("il politico deve lasciare").

E prima di tornare in Tribunale per difendersi dalle accuse di Chiesa e Ochetto, riprende la zappa e torna a fare il contadino.

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