Marco Gemelli
Un raptus improvviso di follia, oppure un dolore covato a lungo in silenzio? Qualunque sia il movente, poco dopo l'alba di ieri la cittadina vacanziera maremmana di Porto Santo Stefano si è svegliata con la notizia di un tragico omicidio-suicidio: la comandante dei vigili urbani di Monte Argentario, Loredana Busonero, 55 anni, di primo mattino ha sparato al figlio diciassettenne con la pistola d'ordinanza per poi togliersi la vita con la stessa arma.
A dare l'allarme sono stati i vicini di casa, svegliati intorno alle 8 dal rumore di due spari a breve distanza uno dall'altro: quando le forze dell'ordine sono intervenute nell'elegante villetta sulla strada panoramica dove vivevano mamma e figlio, davanti al mare, per i due c'era ormai poco da fare. I medici dell'elisoccorso hanno comunque provato un disperato tentativo di rianimare il giovane Francesco, che all'arrivo dei soccorritori dava ancora un minimo segnale di attività cerebrale: gli uomini del 118 si sono calati con un verricello fino a raggiungere il terrazzo dell'abitazione, ma ogni operazione sul corpo del ragazzo si è rivelata inutile. Troppo gravi le ferite alla testa: se la donna è morta sul colpo, Francesco è sopravvissuto alla madre solo per pochi minuti, mezz'ora al massimo.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, coordinati dal pm Maria Navarro, la comandante della polizia municipale sarebbe entrata nella camera da letto del figlio mentre lui dormiva e gli avrebbe sparato a bruciapelo, colpendolo alla testa. Poi avrebbe rivolto l'arma contro se stessa premendo per l'ultima volta il grilletto. Nessun biglietto o messaggio che spieghi il perché. Il ragazzo avrebbe compiuto diciotto anni tra una settimana, il 2 agosto, e frequentava il liceo scientifico. La donna, invece, era separata e aveva perso l'ex marito Marco Visconti, già sindaco di Monte Argentario - l'anno scorso per una malattia che lo aveva stroncato a soli 56 anni. I colleghi di Loredana Busonero, una bella donna, dal carattere risoluto, hanno raccontato alle forze dell'ordine che il giorno prima che l'ufficiale aveva lavorato come al solito, anzi era anche scesa in strada di pattuglia come faceva spesso. Non sembrava turbata, nessuna parola o particolare, non una debolezza che potesse lasciar intuire un simile tragico epilogo: non un cenno, una debolezza, qualcosa che potesse far presagire un crollo emotivo. Secondo alcune testimonianze, la comandante aveva sofferto in passato per la scomparsa del padre, che morì suicida lasciando nella figlia una ferita profonda, quasi un senso di tradimento nei suoi confronti.
La casa dove si è consumato l'omicidio-suicidio è stata messa sotto sequestro, così come l'ufficio della donna. Insieme ai carabinieri della compagnia di Orbetello che hanno eseguito i rilievi del caso all'interno della villetta a schiera per non lasciare zone d'ombra nella ricostruzione dei fatti, sul posto sono arrivati i medici dell'equipe di medicina legale di Siena, che hanno portato i corpi all'ospedale San Giovanni di Dio di Orbetello per effettuare le autopsie disposte dall'autorità giudiziaria. Loredana Busonero era in servizio nei vigili urbani dal 1993 e dopo quattro anni aveva sposato l'allora primo cittadino e vicepresidente della Provincia di Grosseto. Il sindaco in carica, Arturo Cerulli, si è recato sul luogo della tragedia insieme al vicesindaco Priscilla Schiano: «Ho parlato fino al giorno prima con Loredana - ha dichiarato Cerulli ma non ha mai dato segni che lasciassero presagire un atto del genere. Qualcuno dice di averla vista più nervosa, ma è normale perché in una cittadina turistica come la nostra d'estate il lavoro dei vigili urbani è più stressante.
Non ce lo aspettavamo, è una tragedia. Sono molto dispiaciuto». In passato Busonero era finita a processo per una duplice accusa di abuso di ufficio per una vicenda di concessioni demaniali, ma era stata assolta in entrambi i procedimenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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