Cronache

Gli osanna di sinistra per la Sea Watch 4

L'ammiraglia della Ong verso la Libia per portare in Italia altri irregolari

Gli osanna di sinistra per la Sea Watch 4

Sea watch 4, l'ammiraglia delle Ong, salpa le ancore diretta verso la Libia e scattano gli osanna di radical chic, politici di sinistra e delle Chiese evangeliche italiane. Tutti uniti nel coro pro migranti da andare a prendere in mezzo al mare per sbarcarli in Italia, anche se sono infetti. Sea Watch 4, che può imbarcare 300-400 persone, è partita il giorno di Ferragosto da Burriana, un porto catalano e si sta dirigendo verso la Libia.

Fra i fan il pezzo più grosso è David Sassoli, presidente del Parlamento Ue. «Nessun uomo, donna o bambino dovrebbe morire in mare cercando di raggiungere l'Europa - scrive su twitter - Saluto il contributo delle ONG come @SeaWatchItaly e il varo della nuova nave #SeaWatch4 con @MSF_ITALIA. L'Ue ha il dovere di soccorrere chi rischia la vita nel Mediterraneo. Buon vento». Sea watch è l'organizzazione dei talebani dell'accoglienza tedesca, della capitana Carola Rackete. Non solo: Sassoli, come presidente del parlamento di Strasburgo, avalla di fatto l'operazione Sea watch 4, che ci porterà altri migranti illegali in Italia. Forse lo fa perché fra i promotori della nuova «crociata» ci sono padrini politici importanti come Sven Giegold, europarlamentare e portavoce dei Verdi tedeschi a Strasburgo. Sea watch Italia ha subito risposto a Sassoli con un «grazie per il ruolo che svolge e i valori che incarna, è per noi di fondamentale importanza». Subito dopo il via libera politico arriva l'appoggio esplicito di Mediterranean hope, il programma per rifugiati e migranti della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia. In un video una coppia di Bibì e Bibò al femminile non solo annunciano il sostegno a Sea Watch 4, ma sostengono che non basta. «Come Chiesa () non solo sono importanti le vite da salvare, ma anche vie sicure e legali di accesso in Italia e in Europa come già facciamo con i corridoi umanitari» sono le parole d'ordine.

La nave delle Ong è «la più attrezzata del Mediterraneo». Solo per comprarla ci sono voluti 1 milione e 300mila euro. Poi ha subito ingenti lavori di sistemazione e conta su un equipaggio di una trentina di persone compresa una squadra sanitaria di Medici senza frontiere. I finanziatori principali sono la Chiesa evangelica tedesca, il presidente della Conferenza episcopale in Germania, il cardinale cattolico Reinhard Marx e la Chiesa riformata svizzera. In Italia hanno sborsato soldi anche le Acli.

Uno dei testimonial della prima ora, con tanto di video appello in tedesco, è Leoluca Orlando. Ieri il sindaco di Palermo ha twittato: «#SeaWatch4 ieri una idea, oggi una nave : salvare la vita di esseri umani e portarli in porti sicuri #BuonVento». In Catalogna gli fa ecco la prima cittadina Ada Colau: «Da Barcellona diamo tutto il supporto e ringraziamo l'equipaggio per questo impegno che dovrebbero avere gli Stati».

La nave è salpata dalla Spagna battendo bandiera tedesca e Msf è francese, ma un membro dell'equipaggio, Jacob Frumann, ha confessato ad un sito cattolico svizzero, che «partiamo dal presupposto che prima o poi ci verrà assegnato un porto italiano».

Non ha importanza se i migranti saranno infetti a tal punto che l'equipaggio ha svolto un addestramento anti Covid in mare, consapevole che potrebbero portarci qualche migrante positivo.

A preparare il terreno ci pensano i radical chic di casa nostra. L'ex magistrato, politico e scrittore, Gianrico Carofiglio, sostiene che «comunque la si pensi sulle modalità per governare il fenomeno delle migrazioni (opinioni diverse sono legittime), non possono esserci diversità di vedute su un concetto semplice: le vite in pericolo in mare si salvano e basta. Dunque #BuonVento #SeaWatch4.

Segue un altro scrittore, Sandro Veronesi, con «Partiti!» e Daria Bignardi, giornalista e conduttrice televisiva che in un video augura «un grande in bocca al lupo a tutti».

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