Intervenuto ai lavori del workshop Ambrosetti di Cernobbio (Como) il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, avverte che al governo "non si respira un clima di rilassamento. C’è una finestra di opportunità macroeconomica molto ampia, una ragione in più per accelerare le riforme. La finestra macroeconomica - ha aggiunto - può produrre un’azione effimera o cambiare il sentiero di sviluppo a medio termine. Non bisogna peccare di eccesso di ottimismo, né pensare che questo giustifichi l’indebolimento degli incentivi a fare riforme". Il responsabile dell'Economia, dunque, indica con chiarezza al governo due cose che non bisogna fare: peccare che tutto vada bene (o benissimo) e non fare le riforme, da anni invocate da tutti.
Ma per il ministro "è fondamentale la fiducia, va riconquistata quella dei mercati, e questo forse si comincia a vedere, quella delle istituzioni internazionali" a partire dall’Unione europea, "ma sopratutto la fiducia dei cittadini e della famiglie per mobilitare le risorse", aggiunge Padoan, secondo il quale "bisogna sostenere la fiducia e questo io e il governo l’abbiamo continuamente a mente. L’orizzonte temporale delle riforme è la legislatura e questo non si dice per strategia politica, ma perché per la loro efficacia" serve tempo.
Una delle "parole chiave alla radice della filosofia del governo", annuncia con tono enfatico Padoan, è che "le riforme vanno implementate. Leitmotiv che sentiamo qui e in Europa. È altrettanto importante del lancio delle riforme. E il governo - ha spiegato - sta dedicando molta attenzione a come migliorare l’implementazione. Cerchiamo di automonitorarci e di introdurre indicatori di efficienza".
"Ogni collegamento tra la Grexit e l’Italia è fuori luogo", giacché "i rischi per l’Italia non crescerebbero. I nostri fondamentali si sono rafforzati e lo hanno riconosciuto" anche la Commissione europea. Oggi il tabloid tedesco Bild pubblica un’intervista al ministro greco della Difesa Panos Kammenos, secondo il quale se la Grecia dovesse uscire dall’euro, la seguirebbero prima o poi anche Italia e Spagna. "L’Italia - ha aggiunto Padoan - ha buone relazioni con la Grecia e io ho un buon rapporto con Varoufakis. Stiamo tentando di trovare una soluzione per la Grecia coerente con le regole europee e sono fiducioso che ce la faremo".
Capitolo banche. Padoan spiega perché il governo ha deciso di intervenire: "Non avevamo tanta fretta ma era una cosa che stava lì da 20 anni e che non si faceva, non so per quale motivo. Il mondo però nel frattempo è cambiato, non si poteva aspettare oltre. Questo sarà un punto di rottura che irrobustirà il sistema bancario, ed inoltre permetterà, un'estensione dei movimenti di riforma, anche senza che ci sia bisogno di una legge".
Il ministro dedica il suo intervento anche al Sud. "Sono convinto che sia un tema che vada riaperto. Non credo a politiche specifiche sul Sud perché suonano come residualità. Bisogna andare avanti con le politiche del governo e chiedersi in che misura hanno impatto su un segmento dell’economia. Se utilizziamo risorse europee e attraiamo risorse private è una parte dell’economia del Sud che ne beneficerà".
Il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, osserva che "in Italia la presa d’atto è che, sentendo anche i giornali, c’è un ottimismo nuovo, che non c’era fino a poche settimane fa".
Tuttavia, ci sono indicatori, come la produzione industriale, che segnalano la necessità di fare "attenzione a un eccesso di ottimismo". Poi snocciola un po' di cifre confermando le stime di crescita: Visco parla di una crescita del Pil "oltre lo 0,5% quest’anno e sopra l’1,5% nel 2016".
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