Il Paese affoga nel buonismo. E l'Europa fa pure l'onda...

Il premier: sbagliato vivere di paure. Ma dove ha la testa? Gli italiani non sono spaventati, sono semplicemente incazzati

Il Paese affoga nel buonismo. E l'Europa fa pure l'onda...

Non stupisce che nel nostro sgangherato Paese sia difficile gestire l'emergenza immigrazione; ovvio, non riusciamo a cavarcela nemmeno nella routine. Pensate alla lotta all'evasione fiscale: gli ultimi 20 o 30 governi hanno dichiarato guerra a chi non paga le tasse, giurando che il bottino ricavato sarebbe stato investito per rilanciare l'economia. Risultato irrisorio. Infatti, apprendiamo che più di 10 milioni di connazionali versano all'erario non oltre 55 euro l'anno. Tutti poveri in canna o non manca un cospicua percentuale di figli di buona donna? Non è finita. Il 10 per cento dei contribuenti sborsa la metà degli introiti di Equitalia. Come dire che tale percentuale è costituita da vittime o da fessi, vedete voi.

Di chi è la colpa di simile situazione surreale? Dell'ultimo arrivato al potere. Da Berlusconi a Renzi, passando per Monti e Letta, trascurando la lunga lista dei loro predecessori, inclusi Prodi, Ciampi e Amato: gente incapace? E allora perché l'abbiamo eletta o approvata, che è anche peggio? Roma è un porcaio da lustri, ma tutti se la prendono con Ignazio Marino, che ha il physique du rôl e. Non ho mai conosciuto alcuno che non lo abbia spernacchiato. Di sicuro egli avrà delle responsabilità, ma non mi pare abbia ricevuto in eredità da Gianni Alemanno un'amministrazione capitolina di prim'ordine. Il quale Alemanno, a sua volta, aveva raccattato un Campidoglio da pattumiera, anzi, da cassonetto zeppo di schifezze, tra cui numerosi ladri vocazionali.

Si invocano le dimissioni del medico Marino ovvero il suo ritorno fra le supposte, dove fece una modesta carriera. Vabbè, mandiamolo via. Poi? Con chi lo sostituiamo? Qualche volontario si trova sempre, ma siamo certi di non cadere dalla padella nella brace? Improbabile. La capitale è invasa da stranieri d'ogni colore, il più carino è nero. I rom scorrazzano in auto e travolgono i pedoni (fastidiosi perché intralciano il traffico). Vengono messi in galera per lungo tempo? Un paio di giorni, poi tornano in roulotte come se nulla fosse successo. I nomadi bisogna aiutarli. Come? Chiedere informazioni a quelli di Mafia Capitale, che non saranno mafiosi, ma talmente ricchi da farci sorgere il sospetto che siano pappa e ciccia con i fighetti del potere locale. Le inchieste dimostrano che non siamo distanti dalla verità.

A proposito di profughi e clandestini. Il governo Renzi si è accorto - ammazza che perspicacia - che sarebbe il caso di rimpatriarli. Si tratta di capire con quali mezzi, anche legislativi. Da un ventennio - per stare bassi - si discute sull'opportunità di toglierci dalle balle gli extracomunitari delinquenti. Parole vane. Non siamo stati capaci di rispedirne a casa uno solo. Segno che le autorità e le norme di cui esse dispongono sono inadeguate. Con chi è lecito prendersela? Con l'esecutivo e con il Parlamento privi di intenti comuni. I buonisti sono per l'accoglienza e l'integrazione; i cattivisti (di destra), se aprono bocca, si beccano insulti, non sempre immeritati. Ergo? L'Italia subisce un assalto mostruoso.

L'unica regola applicata nei confronti degli sbandati provenienti da terre disgraziate è la tolleranza mille. Agli extracomunitari che ospitiamo con spirito cristiano (imbelle) è consentito viaggiare gratis sui trasporti pubblici; se un controllore osa domandare loro di esibire il biglietto, costoro si irritano e gli amputano un braccio col machete. È l'unica forma di legittima difesa ammessa, non dal codice bensì dalla consuetudine. Se invece sorprendi un ladro (bianco o nero, il furto non è razzista) a rovistare nel tuo comò e gli spari in fronte, lui è un poverino e tu un assassino da sbattere in galera. Un benzinaio vicentino che ha freddato un rapinatore armato è sotto inchiesta. Personalmente gli avrei dato una medaglia al valor civile. La nostra giustizia viceversa lo ha inquisito. Complimenti al legislatore.

Nelle maggiori stazioni ferroviarie centinaia, migliaia di morti di fame affetti da scabbia e malaria bivaccano nell'attesa di un ricovero alberghiero in applicazione delle pari opportunità: ogni migrante ha diritto a essere ospitato degnamente. Gli italiani in bolletta si arrangino, dormano sotto i ponti, crepino, vadano a farsi fottere. Il nostro buonismo è a senso unico, gratifica i forestieri e ignora gli indigeni, i quali ringrazino il cielo se percepiscono la pensione sociale e possono aspirare, senza ottenerlo, a un alloggio popolare già abusivamente occupato dai balordi protetti dalla sinistra.

A Ventimiglia i francesi hanno organizzato un muro di forze dell'ordine per impedire ai disperati di varcare il confine, cosicché ce li teniamo noi. Al Brennero, idem. Non passa lo straniero. Il premier ammonisce: sbagliato vivere di paure. Ma dove ha la testa? Gli italiani non sono spaventati, sono semplicemente incazzati.

Non sopportano più l'inettitudine e l'ignavia dei loro governanti che decidono soltanto di non decidere, impegnati come sono a tergiversare pur di non dire a Bruxelles che il nostro Paese è alla frutta e chiude i confini, imitando la Spagna e l'Australia, che non soccorrono nessuno.

Coraggio, lasciamo ad altri Paesi la gioia di accogliere e assistere. Badiamo ai noi stessi, abbiamo l'acqua alla gola e rischiamo di affogare. Nella merda.

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