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Il Pakistan travolto dai super-monsoni. "Oltre mille morti per le inondazioni"

Drammatico bilancio degli ultimi tre mesi, solo ieri 119 nuovi decessi e migliaia di evacuati. E il governo finisce sotto accusa

Il Pakistan travolto dai super-monsoni. "Oltre mille morti per le inondazioni"

Altri centodiciannove morti nelle ultime ventiquattro ore. Spazzati via dalle acque, soffocati nel fango. Da giugno, il bilancio delle vittime delle piogge monsoniche in pakistan ha raggiunto 1.033, secondo quanto riporta la National Disaster Management Authority. E migliaia di persone che vivono vicino ai fiumi nel nord del Pakistan, colpito dalle inondazioni, hanno ricevuto l'ordine di abbandonare le proprie case.

Molti fiumi a Khyber Pakhtunkhwa hanno rotto gli argini, demolendo decine di edifici tra cui un hotel di 150 camere, che si è sbriciolato sotto la forza dell'acqua di un torrente in piena. Secondo funzionari locali, le inondazioni monsoniche di quest'anno hanno colpito più di 33 milioni di persone - un pachistano su sette - distruggendo o danneggiando gravemente quasi un milione di abitazioni. Stati Uniti, Regno Unito, Emirati Arabi Uniti e altri hanno contribuito rispondendo a un appello che sensbilizzava sul disastro, ma sono necessari più fondi, e ora il Pakistan chiede altri aiuti internazionali. Emergono storie strazianti, un uomo ha riferito alla BBC che sua figlia era stata spazzata via da un fiume allagato. Si chiama Muhammad Fareed, vive nella valle di Kaghan, nella provincia settentrionale di Khyber Pakhtunkhwa e racconta: «Mi ha detto: Papà, vado a raccogliere le foglie per la mia capra. È andata sulla sponda del fiume e uno zampillo d'acqua l'ha seguita e l'ha portata via». Alla stessa emittente si è rivolto il funzionario del ministero dell'Interno Salman Sufi per spiegare che il Paese è alla disperata ricerca di sostegno internazionale: «Il Pakistan è stato alle prese con problemi economici, ma ora proprio quando stavamo per superarli il disastro monsonico ha colpito. I finanziamenti di molti progetti di sviluppo sono stati reindirizzati alle persone colpite». Secondo quanto riportato, invece, dal quotidiano Dawn, il primo ministro pakistano Shehbaz Sharif ha annunciato una sovvenzione di 10 miliardi di rupie (45 milioni di dollari) per coloro che si trovano nella provincia più colpita di Khyber Pakhtunkhwa. «Ogni famiglia coinvolta nell'alluvione riceverebbe 25.000 rupie (112 dollari, ndr)», ha detto Sharif, che ha aggiunto che sarebbero state erogate entro una settimana. Nel nord-ovest del Paese, migliaia di persone sono fuggite dalle loro case dopo che i fiumi di Khyber Pakhtunkhwa hanno rotto gli argini, provocando potenti inondazioni improvvise. Anche la provincia del Sindh, nel sud-est del Paese, è stata duramente colpita, con migliaia di sfollati dalle loro case. C'erano sfollati in tutti i villaggi del Sindh. L'intera portata della devastazione nella provincia deve ancora essere compresa, ma sul campo la gente lo descrive come il peggior disastro a cui sono sopravvissuti. Le inondazioni non sono rare in Pakistan, ma la gente descrive queste piogge come qualcosa di diverso, che non avevano mai visto. Un funzionario locale le ha addirittura descritte come «inondazioni di proporzioni bibliche».

Vicino alla città di Larkana, migliaia di case di fango sono sprofondate sott'acqua e per miglia tutto ciò che è visibile sono le cime degli alberi. I bisogni dei sopravvissuti sono molteplici. In un villaggio le persone sono alla disperata ricerca di cibo, in un altro di soldi. In altri ancora molti bambini hanno sviluppato malattie trasmesse dall'acqua. I funzionari del paese incolpano di questo disastro il cambiamento climatico, parlano addirittura di «catastrofe climatica».

Ma la scarsa pianificazione del governo locale è colpevole della costruzione di edifici in aree soggette a inondazioni stagionali.

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