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Palazzo Chigi certifica la crisi: "Sulla Tav non c'è un accordo finale"

Il comunicato di Palazzo Chigi dopo il vertice notturno. Il governo prende ancora tempo sulla Tav: "Necessari altri incontri"

Palazzo Chigi certifica la crisi: "Sulla Tav non c'è un accordo finale"

Il muro contro muro di ieri sera non ha prodotto i risultati sperati. Sulla Tav il governo è ancora in alto mare, con tensioni che rischiano di far saltare l'alleanza gialloverde. Salvini vuole concludere l'opera, Di Maio punta a rivedere la Tav. Conte prova, per ora senza successo, a fare da mediatore.

Il vertice di premier e vicepremier si è concluso a tarda notte, ma non si è arrivati a una decisione definitiva. L'analisi costi-benefici realizzata dai commissari nominati da Toninelli non ha convinto il leader della Lega e i suoi esperti. Lunedì però dovrebbero partire i bandi e Conte nei giorni scorsi aveva assicurato al Paese che la parola "fine" alla trattativa sarebbe arrivata entro venerdì.

Il comunicato di Palazzo Chigi sull'incontro di ieri sera però dice altro. "La prima parte della riunione è stata dedicata ad approfondire l'analisi costi-benefici acquisita dal Mit, analisi che è stata illustrata dai componenti della Commissione Ramella e Beria - si legge nella nota - Sono intervenuti in questa fase vari altri esperti che hanno affiancato i membri del governo e hanno contribuito a sviscerare i contenuti dell'elaborato tecnico in tutti i suoi aspetti". Poi la riunione è diventata solo "politica" per approfondire le implicazioni "politiche, sociali ed economiche" della decisione da prendere e del progetto infrastrutturale. "All'esito del confronto si è convenuto - prosegue la nota - che l'analisi costi-benefici sin qui acquisita pone all'attenzione del governo il tema del criterio di ripartizione dei finanziamenti del progetto tra Italia, Francia e Unione Europea. A distanza di vari anni dalle analisi effettuate in precedenza e, in particolare, alla luce delle più recenti stime dei volumi di traffico su rotaia e del cambio modale che ne può derivare, sono emerse criticità che impongono una interlocuzione con gli altri soggetti partecipi del progetto, al fine di verificare la perdurante convenienza dell'opera e, se del caso, la possibilità di una diversa ripartizione degli oneri economici, originariamente concepita anche in base a specifici volumi di investimenti da effettuare nelle tratte esclusivamente nazionali. Saranno necessari ulteriori incontri non essendoci un accordo finale".

Nel pomeriggio il premier è tornato a parlare di Tav anche durante gli Special Olympics. "È una vicenda molto complicata, quindi noi ci siamo impegnati da tempo, la stiamo studiando e sviscerando", ha detto Conte. E in un siparietto con un giovane atleta ha aggiunto: "Gabriele tu sei dubbioso? Bè, sono dubbioso anch'io". Nel pomeriggio, però, il premier ha convocato una conferenza stampa sull'Alta Velocità.

Per comunicare cosa? Non è ancora dato saperlo.

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