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Il papà malato terminale e quell'ultimo abbraccio a sua figlia appena nata

È scomparso tre ore dopo la nascita di Ariya Grazie alla corsa contro il tempo di mamma

Il papà malato terminale e quell'ultimo abbraccio a sua figlia appena nata

Londra Non è vero che gioia e dolore non possono convivere nello stesso istante: quando c'è di mezzo la forza dell'amore accade anche questo. L'11 febbraio sarà sempre una giornata dal sapore agrodolce - quella sensazione che gli Inglesi descrivono alla perfezione con l'aggettivo «bittersweet» - per Ariya Kinlock che tra due giorni festeggerà il suo primo anno di vita. Perché Ariya è nata lo stesso giorno in cui suo padre Brett se n'è andato, portato via a 31 anni da un tumore molto aggressivo che nessuna cura era riuscito a fermare.

Sarà sempre una data da celebrare con lacrime di felicità e di rimpianto per la mamma di Ariya, Nicola, che dopo aver dato alla luce quella bimba in un ospedale diverso da quello dove si trovava il marito, 50 minuti dopo il parto, ha preso in braccio la piccola ed è corsa al Milton Keynes Hospital per riuscire a mettere tra le braccia di Brett quell'ultimo miracolo fatto da loro due.

Una foto di quel giovane uomo, già padre di altre due figlie, Ella e Freya, disteso sorridente tra di loro, rende meno triste e anonimo persino un letto ospedaliero e ferma per sempre quel momento. Brett morirà quello stesso giorno, tre ore dopo, come in incredibile passaggio di consegne tra padre e figlia, tra la morte e la nascita, tra la fine e l'inizio, anche se questa volta la bilancia della vita non si è rivelata equanime nelle scelte. Eppure la signora Kinlock ha voluto tenere con sé il marito anche oltre la sua morte, con une serie di gesti simbolici di struggente tenerezza, trasformando quella che poteva essere soltanto una terribile tragedia, nella consapevolezza che Brett sarà un padre meraviglioso e una guida anche per quella figlia che non ha avuto modo di conoscerlo come le sorelle. Così, ha iniziato a completare la lista dei desideri che Brett aveva compilato quando aveva 21 anni.

«Lui aveva già realizzato alcuni dei suoi sogni prima che ci sposassimo - ha raccontato Nicola - e altri li avevamo portati a termine insieme, ma ne restavano degli altri. Sapevo che la lista si trovava da qualche parte nel suo portatile così ho iniziato a cercarla e l'ho aggiornata dopo che mio marito era morto». La prima cosa che ha fatto dopo la scomparsa di Brett è stato saltare su un aeroplano insieme alle figlie e andarsene in Australia. «Ne avevamo parlato tante volte insieme di questo suo desiderio era un posto dove volevamo tanto andare entrambi». E così Nicola l'ha reso realtà, ma insieme alle bambine, portandosi Brett nel cuore e nella memoria.

Certo qualche volta è stata anche una doppia sfida esaudire le volontà del marito. Proprio in Australia ha provato per la prima volta lo skydiving. «Uno sport che in realtà non era nelle mie corde - ha ha spiegato Nicola che è un'insegnante di educazione fisica - ma poi sono stata felicissima di quest'esperienza perché si è rivelata entusiasmante». Occasionalmente, ad esempio quando sono andati a visitare la Grande Barriera Corallina, a Nicola e alle piccole si sono uniti anche i genitori di lei, nonni ancora a pieno servizio, ma stavolta per finire la lista lasciata dal genero. Il prossimo anno Nicola parteciperà alla Maratona di Londra e Brett correrà di fianco a lei, ne siamo sicuri. Buona corsa Brett. E buon compleanno Ariya. Che la vita ti sorrida come faceva il tuo papà.

Nonostante tutto.

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