Un Papa che legge solo "Repubblica" non capisce tutto il suo gregge

Francesco rivela di informarsi solo sulla testata laica di sinistra, ma se ampliasse la scelta gli sarebbe più facile conoscere l'intero gregge

Un Papa che legge solo "Repubblica" non capisce tutto il suo gregge

Non capita ogni giorno di scoprire quali siano i gusti di un papa, e con interesse abbiamo appreso quelli di Francesco, intervistato da un quotidiano, La Voz del Pueblo , pubblicato in una cittadina argentina, Tres Arroyos. Che abbiamo letto con avidità. Udite, udite. Jorge Mario Bergoglio non guarda la tivù da un quarto di secolo. Non che gli faccia ribrezzo, questo non lo ha detto. Semplicemente nel 1990 fece un voto, non sappiamo per ottenere che cosa dal Padreterno. Probabilmente è stato accontentato, perché da allora non ha più dato neppure una sbirciatina al video.

Non si è perso granché. Ma stupisce che un uomo tanto importante da sostituire Gesù al timone della Chiesa non si senta obbligato a utilizzare il mezzo di comunicazione più popolare per constatare come va il mondo. Verosimilmente, per stare aggiornato consulta altre fonti di informazione, forse più attendibili; e non è escluso che il Cielo, col quale suppongo abbia confidenza, gli invii messaggi tali da rendere superflue le notizie che corrono sul digitale terrestre e via etere. Ci allieta pensare che un pontefice non abbia bisogno di pendere dalle labbra di un mezzobusto qualsiasi.

Dimenticavamo un particolare. Francesco fece il citato voto alla Vergine del Carmelo che, scusandoci per l'ignoranza, non conoscevamo. Un altro dettaglio dell'intervista merita di essere raccontato. Bergoglio, da quando in Vaticano siede sul trono di Pietro, legge un solo giornale. Quale? Tenetevi forte sulla sedia: la Repubblica . Come mai questa scelta? Egli spiega: «È un quotidiano per il ceto medio». Le opinioni non si discutono, figuriamoci quelle di un papa, per giunta amato dalle folle.

Ci sia tuttavia consentita un'osservazione: il giornale fondato da Eugenio Scalfari e diretto da Ezio Mauro, a occhio e croce, più croce che occhio, fra quelli nazionali è il meno vicino al credo cattolico, essendo laico e propagatore di concetti che contrastano con la tradizione cristiana. Ciò non ci scandalizza, per carità. Anche noi siamo per non mischiare la religione con la politica e i diritti civili. Ci limitiamo a segnalare la stravaganza di Francesco nel preferire un giornale dichiaratamente di sinistra, favorevole in modo schietto alle nozze gay e contrario alle interferenze della Chiesa negli affari dello Stato italiano, tanto per fare due esempi.

Ma può darsi che il Papa proprio per questo, cioè allo scopo di capire cosa accade al di là del Tevere, abbia selezionato La Repubblica dalla mazzetta della stampa nostrana. D'altronde, Bergoglio ha fama di essere, oltre che un ottimo pastore di anime, un progressista, cosicché - dato che chi si somiglia si piglia - il fatto che opti per un quotidiano altrettanto progressista ha i caratteri della coerenza. Pensiamo tuttavia che se il Pontefice sfogliasse in qualche circostanza anche il Corriere della Sera , La Stampa , Il Giornale e altre storiche testate avrebbe l'opportunità di cogliere appieno la realtà complessa del Paese che non gli può essere estraneo, poiché Roma, di cui egli è vescovo, ne è la capitale.

Per l'amor di Dio, non intendiamo insegnare nulla a nessuno, tantomeno al Papa.

Comunque, se il Pastore della Chiesa universale riservasse un minimo di attenzione non solo alla Repubblica , ma anche ad altre voci, gli sarebbe più facile comprendere i sentimenti dell'intero suo gregge. E sarebbe un Santo Padre un po' più santo.

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