Serena Sartini
Roma Un lungo e commosso applauso si alza da piazza San Pietro nel momento in cui Papa Francesco termina la lettura della formula di canonizzazione: madre Teresa di Calcutta è santa. La «matita di Dio» viene elevata agli onori degli altari dopo 19 anni dalla morte, avvenuta il 5 settembre 1997.
Oltre 120mila fedeli, secondo la sala stampa vaticana e quindici delegazioni ufficiali, hanno partecipato alla canonizzazione della suora dei poveri. C'erano il presidente albanese, quello macedone, l'ex regina di Spagna Sofia (amica personale della nuova santa), il ministro degli Esteri indiano. Per l'Italia era presente il ministro della Semplificazione Marianna Madia.
Piazza San Pietro è blindata: controlli serratissimi ai varchi di accesso. I fedeli si sono messi pazientemente in fila fin dall'alba. Già alle nove di mattina l'area era piena. Il sole cocente non ha scoraggiato migliaia di pellegrini provenienti da tutto il mondo. In piazza svettano le bandiere albanesi: numerosi i pellegrini provenienti dal Paese natale di madre Teresa, al secolo Gonxha Agnes Bojaxhiu, fondatrice della Congregazione delle Missionarie della Carità.
«Beatissimo Padre, la Santa Madre Chiesa chiede che Vostra Santitá iscriva la Beata Teresa di Calcutta nell'albo dei santi», chiede con la solenne formula latina il cardinale Angelo Amato. «Dopo aver lungamente riflettuto...dichiariamo e definiamo Santa la beata Teresa di Calcutta», annuncia Bergoglio tra gli applausi scroscianti della piazza. Vengono portate all'altare le reliquie della nuova santa: gocce di sangue raccolte in un reliquiario a forma di croce. Madre Teresa «si è impegnata in difesa della vita proclamando incessantemente che chi non è ancora nato è il più debole - ha detto Francesco - ha fatto sentire la sua voce ai potenti della terra, perché riconoscessero le loro colpe dinanzi ai crimini della povertà creata da loro stessi». Per il Papa un modello da seguire: «Portiamo nel cuore il suo sorriso e doniamolo a quanti incontriamo nel nostro cammino, specialmente a quanti soffrono». Poi, a braccio, ha aggiunto: «Penso che, forse, avremo un po' di difficoltà nel chiamarla Santa Teresa: la sua santità è tanto vicina a noi, tanto tenera e feconda che spontaneamente continueremo a dirle Madre Teresa». All'offertorio sale sull'altare Marcilio Andrino, accompagnato dalla moglie e dai due figli. È lui, guarito inspiegabilmente da otto ascessi cerebrali che gli hanno causato una grave forma di idrocefalia, il miracolato grazie al quale madre Teresa è ora santa. E nella giornata in cui si ricorda la santa dei poveri, ancora più forte é l'impegno di Francesco per gli ultimi. Bergoglio ha infatti offerto un pranzo a base di pizza napoletana a 1.500 persone in difficoltà.
Una canonizzazione social, quella di madre Teresa: oltre 600 giornalisti accreditati, 125 network televisivi, diretta in mondovisione grazie alle otto telecamere
ultrahd del Centro Televisivo Vaticano. E per la prima volta il progetto «Io c'ero», una ripresa panoramica della piazza grazie al quale i fedeli presenti potranno, zoomando sul proprio volto, trovarsi nella gigantografia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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