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Parità Le Pen-Macron. Il sondaggio spaventa Parigi e Bruxelles

Parità Le Pen-Macron. Il sondaggio spaventa Parigi e Bruxelles

In Francia c'è aria di rivincita per Marine Le Pen. La leader del Front National sconfitta alle presidenziali dell'anno scorso tallona l'inquilino dell'Eliseo in vista delle elezioni europee. Dopo appena un anno e mezzo di «regno», Emmanuel Macron ha infatti assaporato il minimo storico delle simpatie dei connazionali. La fiducia sull'operato del presidente segna l'arresto della marcia con cui l'ex banchiere Rothschild ha sbaragliato gli avversari socialisti e gollisti nel 2017, smantellando i due partiti tradizionali con l'operazione En Marche. Ieri il primo sondaggio sul voto di maggio dà un evidente testa a testa Macron-Le Pen.

Si ripropone, dunque, il duello per l'Eliseo dello scorso maggio. Solo che in gioco ci sono i seggi dell'Europarlamento e probabilmente il futuro dell'Unione europea che potrebbe radicalmente cambiare i propri equilibri. Se si votasse domani, scrive Le Figaro, lo scenario sarebbe disastroso per la maggioranza presidenziale, saldamente europeista. Dall'ultima rilevazione di giugno, il partito LREM (La République En Marche) è già sceso al 21,5% stando alla stima realizzata tra il 12 e il 13 settembre. Una serie di episodi hanno segnato la discesa agli inferi dell'impopolarità, per Macron: il caso dell'ex bodyguard Alexandre Benalla (che mercoledì sarà ascoltato per la prima volta dalla commissione d'inchiesta del Senato) tutt'altro che chiuso; la porta sbattuta dall'ex ministro all'Ambiente Nicolas Hulot, tra i più apprezzati trasversalmente in Francia, ha inaugurato la stagione delle rotture col rimpasto di governo; le inchieste giudiziarie sul segretario generale dell'Eliseo, considerato «il secondo cervello di Macron», sono sempre in corso; quelle della polizia sui possibili abusi commessi da funzionari del gabinetto presidenziale, già modificato nell'assetto a causa dell'affaire Benalla, daranno i primi riscontri proprio a cavallo della tornata elettorale.

Se a giugno La République En Marche oscillava tra il 23% (Ifop) e il 26% (Ipsos), appare evidente che il calo del presidente favorisce il recupero dei lepenisti, gli unici in grado di riproporre un cavallo di razza come Marine, capace non solo di attrarre consensi, ma di inserirsi pure nel quadro europeo che oggi vede di fatto due schieramenti: sovranisti contro europeisti. Il Rassemblement National (così ribattezzato da Le Pen) cresce nonostante le difficoltà interne. Si attesta ormai al 21%, mentre a giugno era accreditato tra il 18 e il 19%. E si propone come principale baluardo francese alle politiche di Macron. Le accuse dell'ex numero 2 Florian Philippot non sembrano pesare: «Marine non rassicura, fa paura», scrive nel libro che uscirà mercoledì, un anno dopo il suo divorzio dal Front.

La sorpresa del sondaggio pubblicato da Le Figaro riguarda anche i socialisti. Già ridimensionati nel 2017, potrebbero addirittura scomparire.

Senza un capofila, ridotti al 4,5%, alzano bandiera bianca.

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