Parte la caccia alle case sfitte da assegnare ai disagiati

Il Viminale ordina una "mappatura" degli immobili. Allarme di Confedilizia: "Leso il diritto di proprietà"

Parte la caccia alle case sfitte da assegnare ai disagiati

Uno spettro si aggira per le case, sfitte, degli italiani. È la circolare appena emanata dal Viminale a tutti i prefetti sul tema sgomberi e occupazioni. A preoccupare i proprietari di case è l'ordine di procedere ad una «mappatura» dei beni immobili, pubblici e privati, inutilizzati, compresi quelli sequestrati e confiscati alle mafie. Se a questo si aggiunge che tale mappatura servirà a stilare «un piano per l'effettivo utilizzo e riuso a fini abitativi» degli immobili monitorati e che i prefetti vengono invitati a tenere in considerazione sopra ogni altra cosa le esigenze dei «soggetti portatori di conclamate e oggettive fragilità», le preoccupazioni per chi possiede immobili sfitti non appaiono infondate.

E infatti il primo a lanciare l'allarme è il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa. «Il governo dovrebbe avere come proprio obiettivo quello di far sì che siano sotto controllo gli immobili pubblici, cosa che in moltissimi casi non è - attacca Spaziani Testa - Di quelli privati dovrebbe interessarsi per favorirne la liberazione dagli occupanti abusivi. Un fenomeno molto più diffuso di quanto si pensi, anche a danno di piccoli proprietari». Spaziani ritiene che il suo allarme sia fondato. «Non si dica che alimentiamo la sfiducia o la paura: l'atteggiamento tenuto negli anni dalle istituzioni nei confronti del diritto di proprietà giustifica ampiamente la più totale diffidenza - aggiunge - Il caso dell'edificio di via Curtatone a Roma, il cui sgombero dopo quattro anni di occupazione illegale ha fatto scalpore, è solo uno dei tanti esempi».

La circolare prevede l'istituzione di una cabina di regia presso il Viminale con la partecipazione dei rappresentanti designati dall'Anci e dalla Conferenza dei presidenti di Regione e dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. In accordo con i prefetti e gli enti locali la cabina di regia attuerà la «ricognizione dei beni immobili privati e delle pubbliche amministrazioni inutilizzati, compresi quelli sequestrati e confiscati». Ed è proprio sulla base di tale mappatura che verrà proposto «un piano per l'effettivo utilizzo e riuso a fini abitativi».

Non solo. Per gli immobili occupati la circolare invita ad avere come priorità la tutela dei nuclei familiari in situazioni di disagio economico e sociale in quanto tale tutela «è assurta, con la legge di conversione del decreto, a condizione prioritaria per la definizione delle modalità di esecuzione delle operazioni di sgombero». Insomma no agli sgomberi se non si è in grado di assicurare un alloggio alternativo agli occupanti.

In ogni caso, prosegue la circolare, la risposta più efficace per evitare nuove occupazioni va individuata in una «attenta vigilanza dei territori e degli immobili non utilizzati», capace di prevenire situazioni di illegalità. Si deve intervenire tempestivamente onde «evitare che si consolidino situazioni di fatto poi difficili da rimuovere».

Un recente monitoraggio di SoloAffitti ha calcolato in almeno 7 milioni le case vuote in Italia.

Dunque più di un'abitazione su cinque non ha inquilini, il 22,5 del totale, con alcune aree più rappresentate per effetto dell'emigrazione: Calabria, Molise, Abruzzo e Sicilia per effetto dell'emigrazione ma anche in Valle d'Aosta e Liguria dove si trovano soprattutto case di villeggiatura.

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