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Il manifesto dell'"armata rossa" per cancellare i decreti Salvini

In una lettera firmata da Elly Schlein e dagli eurodeputati Pietro Bartolo e Pierfrancesco Majorino, la parte più a sinistra del Pd inizia a premere affinché il governo sull'immigrazione applichi la tanto decantata "discontinuità" da Matteo Salvini

Il manifesto dell'"armata rossa" per cancellare i decreti Salvini

Passate le regionali ed incassata la rielezione di Bonaccini in Emilia Romagna, adesso dalla sinistra del Partito Democratico si inizia a premere per una revisione organica delle leggi riguardanti l’immigrazione.

Quella discontinuità di cui si è parlato ad agosto, nei giorni in cui è stato formato l’esecutivo giallorosso, secondo l’area più a sinistra dei dem non è mai stata applicata del tutto. I decreti sicurezza di Matteo Salvini sono ancora in vigore, seppur di fatto non applicati specie per quanto concerne la questione relativa alle navi Ong, il memorandum con la Libia verrà rinnovato e, in generale, l’impianto voluto dal precedente esecutivo in materia è ancora vivo.

Certo, i numeri sembrerebbero dimostrare il contrario: in Italia si è tornato a sbarcare, in questo mese di gennaio l’impennata è del 400% rispetto allo stesso periodo del 2019. Così come, si è tornati a parlare di Ius Soli e Ius Culturae, con appositi disegni di legge, uno dei quali scritti da Laura Boldrini, già incastonati lungo i percorsi parlamentari. Ma secondo una parte del Pd, tutto questo non basta e così ecco che ad emergere, nelle ultime ore, è una lettera indirizzata proprio all’intero partito in cui viene invocato maggior “coraggio” su temi quali l’immigrazione.

Le tre firme a margine della lettera non sono così secondarie all’interno dell’area più a sinistra del partito. Sono infatti quelle dell’eurodeputato Pietro Bartolo, famoso per essere stato il medico di Lampedusa, del collega Pierfrancesco Majorino e soprattutto della donna del momento del Pd, Elly Schlein.

Quest’ultima, ex eurodeputata, ha ricevuto le luci della ribalta proprio in seguito alle recenti elezioni emiliane, risultando la referente del movimento delle Sardine e registrando il più alto numero di preferenze in seno al nuovo consiglio regionale. Ed ora, assieme ai suoi colleghi europarlamentari, è tra le artefici della lettera con la quale si chiede un cambio di passo al Pd sull’immigrazione.

“Ci si faccia carico di scelte più nette rispetto a quelle operate fin qui – si legge nella missiva resa nota nelle scorse ore – Serve una nuova legge quadro su di una materia che fin qui è stata affrontata attraverso le lenti dell’insicurezza, della paura, della fragilità dei progetti di inclusione e integrazione. E serve una nuova legge sulla cittadinanza che cancelli l’odiosa differenza tra bambini che nascono e crescono in questo Paese e che devono essere sempre riconosciuti come italiani”.

E poi, ecco l’affondo contro le norme volute dall’esecutivo giallorosso e dai precedenti governi di centro – destra: “Si proceda con la cancellazione dei decreti Salvini, il superamento della Bossi-Fini, il potenziamento dell’accoglienza diffusa, il rilancio di SPRAR, un grande piano nazionale per la piena integrazione, il sostegno al soccorso in mare, la nuova gestione dei flussi contro qualsiasi illegalità”, prosegue la missiva.

Nella lettera, anche un riferimento al memorandum con Tripoli che a breve, più precisamente il prossimo 2 febbraio, verrà automaticamente rinnovato: “Si annulli il memorandum con la Libia in cui la situazione non garantisce il rispetto dei diritti fondamentali e la cancellazione di quella autentica vergogna costituita dai campi di detenzione – si legge ancora nella lettera – tutto ciò deve e può essere il cuore di una nuova pagina da scrivere immediatamente attraverso il nostro Paese. Un Paese che, ovviamente, non va lasciato solo”.

Infine, l’appello viene esteso anche in ambito europeo: “Appare sempre più necessario che in sede europea si approvi davvero la riforma di Dublino e vinca la logica della comune responsabilità nella gestione dei processi di accoglienza – conclude il testo firmato dai tre esponenti dem – e non quella della continua deresponsabilizzazione che aiuta i trafficanti e tratta i migranti come un nemico da respingere”.

Non manca nulla quindi: nel “minestrone” post elettorale, la sinistra del Pd vorrebbe in poche parole approfittare della mancata affermazione del candidato della Lega e del tracollo grillino per dare all’attuale governo un’impronta sempre più decisa ed in totale discontinuità con la precedente stagione politica. E, c’è da scommetterci, la lettera sopra esposta sarà soltanto il primo dei numerosi tentativi volti a dare maggior risalto alle posizioni meno centriste dei dem.

Anche perché la missiva ha già avuto un'importante eco all'interno dei quadri del partito. Graziano Delrio ad esempio, capogruppo dei democratici alla Camera, su Twitter ha ripreso l'argomento: "La riscrittura dei decreti sicurezza è urgente - si legge nel profilo dell'ex ministro - per ripristinare percorsi di inserimento e procedere poi a una nuova legge sull'immigrazione che possa garantire solidarietà e sicurezza. Perché il tema non venga più usato per propaganda elettorale".

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