Coronavirus

Il pass per le feste

Da domani e fino al 15 gennaio entra in vigore il certificato rafforzato. Per il trasporto pubblico servirà il tampone. I governatori: posticipare per gli studenti minorenni

Il pass per le feste

Scatta domani l'obbligo del super green pass che apre di fatto il periodo delle feste natalizie, le prime condizionate dal certificato vaccinale «rafforzato», necessario per non essere esclusi dalle normali attività sociali. Anche per salire su bus, tram e metropolitana servirà il green pass, ma quello base, con tampone negativo. I controlli saranno effettuati a campione dalla polizia municipale con l'aiuto delle aziende di trasporto. Il green pass rafforzato sarà invece obbligatorio per accedere a bar e ristoranti, discoteche, e spetterà ai gestori «la verifica del possesso della certificazione verde, previsti dalla normativa vigente». Scatta invece la stretta per gli oltre 6 milioni di italiani non vaccinati: con il test negativo si potrà andare a lavorare, in palestra, pernottare in albergo e poco altro. Non a cena al ristorante, al cinema o a teatro, e nemmeno a sciare se gli impianti si trovano in zona arancione. Sono previste multe da 400 a mille euro. C'è però preoccupazione soprattutto per il mondo della scuola, visto che agli studenti non è richiesto il green pass per entrare ma è obbligatorio sui mezzi che devono prendere per raggiungere gli istituti. Il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga chiede di «dare un'alternativa, una parentesi, un accompagnamento» ai ragazzini non ancora vaccinati. «Il green pass per il trasporto locale è la cosa più delicata e su cui dovremmo avere una maggiore attenzione - dice -. Ho avuto modo di confrontarmi con il governo nelle scorse ore e abbiamo fatto presente che, dal mio punto di vista e di molti governatori, bisogna prendersi una parentesi per fare sì che un ragazzino di 13 anni possa fare il vaccino». Anche perché ci sono comuni piccoli dove «non è facilissimo fare il tampone e i giovanissimi rischierebbero di essere esclusi dal Tpl e dalla possibilità di andare a scuola».

La soluzione potrebbe essere prevedere «la Ffp2 in alternativa».

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