Coronavirus

Pass senza scadenza e niente zona rossa per vaccinati e guariti. "Così riapre l'Italia". Il piano per la libertà

Un calendario con date e tappe per tornare alla normalità. Il governo annuncia il piano di rientro per dire - si spera definitivamente - addio alla fase di emergenza

Pass senza scadenza e niente zona rossa per vaccinati e guariti. "Così riapre l'Italia". Il piano per la libertà

Un calendario con date e tappe per tornare alla normalità. Il governo annuncia il piano di rientro per dire - si spera definitivamente - addio alla fase di emergenza. Non da un giorno all'altro ma con un percorso ragionato che ci accompagnerà verso l'uscita dal tunnel.

«Nelle prossime settimane andremo avanti su questo percorso di riapertura - spiega il premier Mario Draghi aprendo il Consiglio dei ministri riunito per modificare le regole Covid - Sulla base dell'evidenza scientifica, e continuando a seguire l'andamento della curva epidemiologica, annunceremo un calendario di superamento delle restrizioni vigenti».

Si comincia lunedì con la scuola e con la sorte dei vaccinati. Nelle regioni che potrebbero finire in zona rossa (al momento le uniche a rischio sono Valle d'Aosta e Friuli Venezia Giulia), le restrizioni scatteranno solo per i non vaccinati. Chi ha ricevuto tre dosi di vaccino sarà libero.

GREEN PASS ILLIMITATO

La novità più importante riguarda il green pass: avrà validità illimitata, senza necessità della quarta dose. E sarà senza scadenza anche per chi ha effettuato due dosi ed è guarito dal Covid. «La valutazione del governo è di non porre limiti al green pass per chi ha il booster, che oggi conta 34 milioni di italiani» conferma il ministro della Salute Roberto Speranza. Gli stranieri che vengono in Italia da paesi con regole vaccinali diverse da quelle del nostro paese, e dunque senza il super pass, potranno accedere agli alberghi, alle strutture ricettive e a tutte quelle attività in cui è richiesto il pass rafforzato.

NIENTE QUARTA DOSE

La decisione del Cts di fatto scalza la quarta dose. «Quando si parla di quarta dose attenzione: al momento ciò che abbiamo fatto non solo è sufficiente ma ci sta ampiamente proteggendo» rassicura il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. «Se in futuro ci sarà evidenza scientifica che cala l'immunità, la scienza ci dirà cosa serve. Non vedo al momento letteratura scientifica che indichi la necessità di un'ulteriore dose ravvicinata».

L'apertura dell'Italia è una mossa calibrata. Ce la possiamo permettere. «Siamo in una fase nuova della gestione della pandemia - spiega Speranza - che è consentita dall'altissimo numero di persone vaccinate. Abbiamo circa il 91% di prime dosi di persone sopra i 12 anni. Quindi ciò ci viene consentito da un quadro epidemiologico che negli ultimi giorni dà segnali incoraggianti. Abbiamo ancora un'incidenza molto alta, ma in modo particolare l'ospedalizzazione, sia in area medica che in terapia intensiva segnalano, per la prima volta, dopo molte settimane non semplici, segni 'meno' che sono sicuramente positivi e importanti».

Nel calendario del ritorno alla normalità, una delle prime date dell'allentamento sarà il 10 febbraio: durante lo scorso Consiglio dei ministri del 31 gennaio, quello sarà il giorno in cui le mascherine non saranno più obbligatorie all'aperto e in cui le discoteche potranno riaprire.

L'AUTOSORVEGLIANZA

In base a quanto scritto nella bozza del decreto, le disposizioni sull'applicazione dell'autosorveglianza invece della quarantena - in caso di contatto con un positivo - si applicano anche a chi ha effettuato due dosi di vaccino e poi è risultato infetto ed è guarito. Al momento l'autosorveglianza si applica, al posto della quarantena, o a chi ha fatto la terza dose o a chi ha avuto un contatto nei 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale primario o dalla guarigione.

Con la nuova norma, in sostanza, si equipara chi è guarito dopo due dosi a chi ha ottenuto il booster.

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