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Passa il dl Sicurezza bis: stop alle Ong e aiuti alla polizia

Via libera del Cdm al decreto voluto da Salvini. Confische e multe alle navi che violano i blocchi. Inasprite le pene per chi aggredisce le forze dell'ordine

Passa il dl Sicurezza bis: stop alle Ong e aiuti alla polizia

Confische e multe (salate) per tutte quelle imbarcazioni che violano i divieti imposti dallo Stato italiano, ma nessuna sanzione sul numero degli immigrati soccorsi. E poi la parte più operativa che dispone l'impiego di agenti sotto copertura e intercettazioni per contrastare i trafficanti di esseri umani. Dopo settimane di estenuanti scontri nella maggioranza, il Consiglio dei ministri dà finalmente il via libera al decreto Sicurezza bis. "Avevo chiesto io di rinviarlo - ammette il premier Giuseppe Conte - perché fissare il cdm a due giorni della giornata elettorale non mi pareva opportuno...". Ora che il decreto è passato, Matteo Salvini non nasconde la propria soddisfazione. "È un passo verso la sicurezza del Paese", promette garantendo l'assoluta costituzionalità del testo.

"Habemus decretum". Esordisce così Salvini, in conferenza stampa con Conte e il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, al termine del Consiglio dei ministri. Nei 18 articoli del decreto licenziato oggi (qui il testo integrale), c'è un'ampia parte che riguarda il contrasto dell'immigrazione clandestina. Norme che servono a fermare, una volta per tutte, le imbarcazioni delle Ong che scorrazzano per il Mar Mediterraneo e che, dopo aver recuperato gli immigrati al largo della Libia sfidando apertamente la Marina di Tripoli, puntano dritto ai porti italiani, e al tempo stesso dotare i nostri uomini di strumenti più efficaci per contrastare i trafficanti di esseri umani. Tra questi, appunto, le intercettazioni e le missioni sotto copertura finanziate con 500mila euro per il 2019, un milione di euro per il 2020 e un milione e mezzo per il 2021. Sebbene dal testo sia stato tolto il riferimento diretto alle attività di soccorso degli immigrati, l'articolo 1 prevede che il Viminale può "limitare o vietare l'ingresso, il transito o la sosta di navi nel mare territoriale, salvo che si tratti di naviglio militare o di navi in servizio governativo non commerciale, per motivi di ordine e sicurezza pubblica". In caso di violazione di questo divieto, il comandante e l'armatore saranno sanzionati con multe che vanno dai 10mila ai 50mila euro. In caso di reiterazione, scatta la confisca della nave "procedendo immediatamente a sequestro cautelare".

Una seconda parte del provvedimento mette sul tavolo aiuti concreti per sostenere le forze dell'ordine quotidianamente impegnate a garantire la sicurezza nelle strade del Paese. Oltre alla cosiddetta norma "spazza-clan", che prevede l'assunzione di 800 unità di personale amministrativo per la notifica delle sentenze a carico di condannati ancora liberi (solo a Napoli sono 12mila), sono state inasprite le pene per chi aggredisce gli operatori di polizia nel corso di manifestazioni. "Gli episodi di violenze devono prevedere un concreto pericolo per le persone - assicura Salvini - la libertà di pensiero degli italiani non verrà mai messa in discussione... ma non penso che la libertà di pensiero passi per strumenti come petardi, mazze e bastoni".

La stretta sulle manifestazioni violente riguarda, ovviamente, anche quelle sportive. Il decreto Sicurezza bis è un vero e proprio giro di vite sugli ultrà del calcio. Il Daspo viene esteso agli episodi di violenza che avvengono all'estero e tutti quegli eventi sportivi che non per forza sono disputati negli stadi.

Come spiegato da Giorgetti in conferenza stampa, tutte queste misure, che ovviamente riguardano anche gli attacchi agli arbitri, sono state pensate per "evitare rapporti opachi di natura commerciale tra le società e soggetti violenti".

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