Roma Corrado Passera, presidente di Italia Unica ed ex ad di Intesa Sanpaolo, come giudica il progetto di riforma delle popolari?
«Sono totalmente critico sulla scelta di compiere un blitz attraverso un decreto. Ha portato scompiglio sul mercato di questi titoli quotati con improvvisi, fortissimi e prevedibili aumenti nelle quotazioni. Tutto questo non può che portare a dubbi sul fatto che qualcuno ne abbia potuto approfittare. L'andamento anomalo, infatti, fa pensare che qualcuno ne possa aver tratto giovamento».
Crede che ci sia stato insider trading?
«Non ci sono certezze, ma non si tratta di una riforma da decretazione d'urgenza e da blitz sui mercati. Se, da una parte, credo sia corretto porsi il tema di come superare il voto capitario nelle grandissime popolari che sono diventate di fatto banche nazionali e quotate, dall'altra parte è necessario affrontare il problema gradualmente, in maniera valutabile».
Quando dice «grandissime, nazionali e quotate» allude al fatto che nella rete siano cadute pure banche di media entità?
«Si può discutere sulle soglie dimensionali (per la trasformazione in spa; ndr ) e quant'altro, ma poi non bisogna lamentarsi se le banche perdono il rapporto con il loro territorio».
Questo è un altro tema che vi pone in conflitto con il premier Renzi.
«Siamo molto critici col governo per le riforme istituzionali di pessima qualità che mettono il Senato in mano ai consigli regionali. Siamo molto critici sul fronte economico perché, dinanzi al dramma di 10 milioni di persone senza lavoro, il governo ha presentato riforme e manovre che hanno effetto sulla crescita dello 0,1 per cento. Le tasse aumentano di 70 miliardi e la spesa corrente cresce di 50 miliardi».
Per migliorare l'accesso al credito cosa propone Italia Unica?
«Occorre che lo Stato saldi il debito scaduto della Pa. Questo capitolo vale 100 miliardi e una soluzione si può trovare seguendo il modello spagnolo, ossia mediante una società che anticipi i pagamenti.
L'operazione avrebbe un effetto positivo sul gettito perché entrerebbero in cassa 20 miliardi di Iva. Inoltre proponiamo di aumentare di 100 miliardi le disponibilità del Fondo centrale di garanzia per consentire alle pmi un più facile accesso al credito».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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