Passione partenopea e ospiti da Oscar. Con Max Mara sfila la Venere vesuviana

La residenza reale è stata teatro della nuova Collezione resort 2026

Passione partenopea e ospiti da Oscar. Con Max Mara sfila la Venere vesuviana
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Metti una sera a cena nella Reggia di Caserta con cui i Borbone volevano superare la magnificenza di Versailles e dal punto di vista tecnico c'erano pure riusciti costruendo un capolavoro d'ingegneria idraulica come l'aquedotto Carolino solo per alimentare le reali delizie tipo giochi d'acqua e battaglie navali nel parco oltre alle sale da bagno della regina tra cui una con vasca in marmo laminato d'oro e l'altra con vasca ovale lunga 7 metri. In funzione dal 1770 e molto più efficiente degli impianti idrici moderni, l'acquedotto progettato dal Vanvitelli ha avuto un guasto proprio l'altra sera al tramonto, quando dovevano partire i divertimenti acquatici nelle fontante antistanti la reggia dove poi si è svolta la sfilata della strepitosa collezione Resort di Max Mara. Nessuno dei 300 invitati si è accorto dell'intoppo anche perché il panorama era comunque impagabile e poi quando mai ti può capitare di dividere il pullmino che ti riporta alla reggia con dive e divine come Sharon Stone, Laetitia Casta, Gwyneth Paltrow, Alexa Chung e l'adorabile Pilar Fogliati, nota perfino all'immunologo Burioni come la dottoressa Brunello della serie televisiva Cuori. La sfilata è come sempre un concentrato di eleganza perfetta e normalità: nessun urlo fuori luogo tipo il famolo strano di Verdone, ma una serie infinita di bei pezzi pensati per la vita reale delle donne di oggi. Il direttore creativo Ian Griffiths, da 36 anni in Max Mara, si è infatti ispirato alle attrici italiane degli anni Cinquanta (Silvana Mangano in Riso Amaro, Sophia Loren ne l'oro di Napoli e Delia Scala in Napoli Milionaria) ma si tratta più che altro di un'attitudine verso la vita e le sue occasioni tradotta in moda da un cappotto portato come una stola, dai mocassini anche con gli abiti da sera, dai calzoncini corti con il pullover che mette in risalto la forma a clessidra del corpo e che in negozio sarà sostituito da una bella gonna a ruota o da un pratico paio di pantaloni. Bellissimi i completi fatti in tessuto da cravatte appositamente disegnato da Marinella per non parlare degli ultimi tre modelli da gran sera tra cui un sontuoso cappotto nero interamente ricoperti da luccicanti cristalli in tinta. Inevitabile a questo punto affrontare lo spinoso tema dell'interrogazione parlamentare seguita alla notizia dello sciopero proclamato dalla Filctem CGL nella Manifattura San Maurizio di Reggio Emilia dove lavorano circa 220 dipendenti del Gruppo Max Mara, nella stragrande maggioranza donne. C'è chi ha parlato di clima tossico, pressioni psicologiche , usura fisica e perfino di lavoro a cottimo vietato dall'articolo 2127 del Codice Civile. Per tutti risponde Maria Giulia Prezioso Maramotti, giovane manager del Gruppo fondato da suo nonno 75 anni fa e che oggi dà lavoro a 5500 persone di cui circa 2000 nei tre campus operativi nei dintorni di Reggio Emilia. Non ci riconosciamo nelle affermazioni che sono state fatte e abbiamo ricevuto tantissimi messaggi di solidarietà anche dalla maggioranza delle nostre collaboratrici di San Maurizio dice Maria Giulia.

I nostri valori non sono mai stati messi in discussione conclude ringraziando cortesemente per l'attenzione che, a dire il vero, era spasmodica. Viene in mente una bellissima frase di Desmond Morris che dice: Perfino un orologio rotto ha ragione due volte al giorno. Intanto le dipendenti saranno ricevuto mercoledì 25 dal sindaco di Reggio Emilia Marco Massari.

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