Passo falso per la Brexit. May battuta in Parlamento

La premier va sotto su un emendamento dei ribelli Tory. Ogni accordo andrà votato in aula

Passo falso per la Brexit. May battuta in Parlamento

Londra - E su Brexit è di nuovo punto a capo. È durato pochissimo il momento di gloria della Premier britannica Theresa May che sembrava essere riuscita a portare a casa un accordo (almeno d'intenti) sull'uscita del Regno Unito dall'Europa e una volontà condivisa, anche da Bruxelles, di passare alla fase due di uno dei negoziati più difficili nella storia dell'Unione Europea. Ieri sera però, il Governo è uscito sconfitto per soli quattro voti sull'emendamento alla proposta di legge che dovrebbe regolare la Brexit, presentato proprio da un deputato conservatore- il suo nome è Dominic Grieve - e questo cambia tutto.

Il perché è presto detto: l'emendamento del signor Grieve prevede infatti che sia il Parlamento a dare il voto finale sull'accordo che il governo siglerà con con l'Unione Europea e questo è esattamente ciò che il Governo inglese non voleva. Mister Grieve con la sua proposta aveva creato un vero partito trasversale formato da una nutrita schiera di dissidenti del partito, supportato dai Liberaldemocratici e dai Laburisti. Il governo, perfettamente consapevole del rischio che stava correndo ha tentato in ogni modo di convincere Grieve a ritirare l'emendamento, ma Grieve ha tenuto duro fino all'ultimo. E a nulla sono servite nemmeno l'appoggio esterno degli Unionisti irlandesi e alcune astensioni da parte di alcuni dei Conservatori ribelli che affannose trattative interne erano riuscite a guadagnarsi. Il risultato della votazione che ha visto la prima debacle del governo May per 309 voti contro 305 è stato accolto da un vero e proprio boato dell'opposizione poco dopo le sette di sera. Entusiasti i commenti dei deputati che ora sperano in un azzeramento della situazione e forse persino in secondo referendum, infuriati e accusatori quelli dei sostenitori della Brexit che vedono in questo voto il tentativo di estromettere completamente il governo dalla questione.

È chiaro infatti che, a questo punto, l'esecutivo britannico si presenterà al meeting europeo fissato per questo fine settimana estremamente indebolito e tra i Brexiteers c'è chi ha accusato apertamente i sostenitori dell'emendamento Grieve di aver impedito definitivamente un divorzio soft, senza troppe conflittualità. vedremo già oggi come reagiranno i mercati a questa vittoria e le previsioni non sono buone.

Sul fronte politico interno può accadere. Anche che la May decida di dimettersi, lasciando al suo successore l'onore e l'onere della telenovela Brexit. Chissà, forse per lei, che in Europa ci sarebbe volentieri rimasta, alla fine non sia un sollievo.

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