Creare una vasta associazione di rinascita della sinistra, a partire dal Pd. È la proposta lanciata durante la convention della minoranza dem, in corso a Roma, da Massimo D’Alema. "Io penso che dobbiamo trovare un nuovo modello organizzativo anche per
quello che riguarda i tesseramenti. Non tessere degli iscritti alle correnti del Pd. Per favore, no. Ma creare una vasta associazione di rinascita della sinistra che non sia un nuovo partito politico, ma uno spazio di partecipazione per tante persone", ha spiegato D’Alema.
"Se stiamo al numero degli iscritti al Pd - premette D’Alema - non è un grande partito, i Ds avevano 600mila iscritti. Stiamo assistendo ad un processo di riduzione della partecipazione politica che non solo non è contrastato ma è perseguito». Per il presidente di Italiani europei, "tra i tantissimi che se se ne vanno e quelli che vengono da fuori è un saldo che difficilmente può essere considerato su quantità e qualità positivo".
D’Alema si chiede "quale sia il destino di un partito senza popolo ma anche il destino di un popolo senza partito". "Condivido l’idea di dare battaglia in questo partito ma in questo partito si vince giocando all’interno e all’esterno, Renzi è sostenuto anche da forze che non sono iscritte al Pd, il sistema delle Leopolde si va diffondendo in tutto il paese". Per questo per parlare non solo agli iscritti del Pd D’Alema propone un’associazione della minoranza partendo dalla premessa che "non approvo il fatto che ci sia più di una minoranza".
E ad appoggiare le parole di D'Alema arriva anche Pier Luigi Bersani. "D'Alema ha detto una cosa sacrosanta. Nel Pd c'è molta gente in sofferenza e disagio. Dobbiamo trovare il sistema, anche dal punto di vista organizzativo, per dialogare con questa gente". "Conoscendolo, non credo proprio", ha risposto poi ai cronisti che gli chiedevano se l'intervento di Massimo D'Alema, con l'appello a una associazione per la sinistra, strizzasse l'occhio a Maurizio Landini. Ma nel Pd la temperatura continua a salire e così il presidente del Pd, Matteo Orfini boccia la linea dei dalemiani: "Dispiace che dirigenti importanti per la storia della sinistra usino toni degni di una rissa da bar. Così si offende la nostra comunità". Infine achiudere la partita ci pensa il renziano Guerini: "Renzi ha stravinto il congresso e portato il Pd al 41% per cambiare l’Italia dove altri non sono riusciti, qualcuno se ne faccia una ragione".
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