Pd, direzione a lavoro per il via libera a Gentiloni. La minoranza dice sì ma rumoreggia

I membri della direzione nazionale Pd si riuniscono per dare il via libera a Paolo Gentiloni. La minoranza assicura lealtà ma mette in chiaro che voterà No sui provvedimenti non graditi

Pd, direzione a lavoro per il via libera a Gentiloni. La minoranza dice sì ma rumoreggia

Giornata cruciale per la direzione nazionale del Pd (guarda il video). Oggi, infatti, il vertice democratico è chiamato a esprimersi sul mandato a Paolo Gentiloni di formare il nuovo governo. Lorenzo Guerini, vice segretario del Pd e componente della delegazione che ha partecipato alle consultazioni, nella relazione iniziale ha sottolineato un punto: "Il Partito democratico non ha paura delle elezioni. Questo deve essere chiaro".

"Credo che da questa assemblea - dice Guerini - debbano emergere chiare posizioni: primo, il Pd non ha paura del voto; secondo, il ringraziamento al presidente uscente Matteo Renzi per il lavoro svolto ma sopratutto per la coerenza dimostrata" nel mantenere la parola data "di fronte al paese, fatto inusuale nel panorama della politica italiana". "Credo che la direzione di oggi debba muoversi nel solco delle parole che abbiamo pronunciato al termine delle consultazioni con il presidente Mattarella", ovvero un'assunzione "di piena responsabilità per appoggiare lo sforzo che il presidente incaricato Gentiloni affronterà nelle prossime ore e nei prossimi mesi".

Ai lavori della direzione partecipa anche il segretario, Matteo Renzi. Il presidente del partito, Matteo Orfini, intanto fa sapere che nei prossimi giorni la direzione sarà nuovamente convocata "per affrontare in modo più completo le questioni che riguardano il partito e le analisi del voto del 4 dicembre". All'ordine del giorno ci sarà il congresso (e il futuro del partito) e inevitabilmente la resa dei conti dopo il referendum.

Nonostante il costante lavoro dei pompieri il partito è spaccato. La minoranza Pd presenta un documento sottoscritto da Roberto Speranza, Pier Luigi Bersani e gli altri componenti dell'area in cui si annuncia il sì alla fiducia al governo per "senso di responsabilità verso il Paese e il presidente Mattarella". Ma resta la richiesta di "discontinuità" nelle politiche. Un modo come un altro per evidenziare la distanza da Renzi. E la voglia di cambiamento. Poi un segnale che potrebbe allarmare Gentiloni: "Ci riserviamo di votare contro eventuali provvedimenti che non condividiamo". A quanto si apprende nessun esponente della minoranza entrerà al governo.

Nel chiudere il suo intervento in direzione Renzi ha detto di non aver paura mai del confronto con le persone. "Sono quindi sorpreso da alcuni toni, ma invito tutti a vivere conleggerezza questo momento, perché anche nei momenti di maggiore disagio einquietudine dobbiamo ricordare che viviamo nel paese più bello del mondo.

E aver sposato o no un racconto non cambia la sostanza, o ridare speranza all’Italia, che in questa fase vede milioni persone affidarsi a noi, come forse mai accaduto mentre altri covano rabbia e odio, è un punto fondamentale".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica