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Pd: pieni poteri fino a ottobre. Ma Conte prova a resistere

I dem vogliono arginare Giuseppi, che però fa muro. Lui fugge dal Senato e parla al concerto di Baglioni

Pd: pieni poteri fino a ottobre. Ma Conte prova a resistere

Il premier Giuseppe Conte snobba Palazzo Madama e sceglie il concerto di Claudio Baglioni per annunciare la proroga dello stato di emergenza. Ma nel governo è scontro sulla data: c'è l'ipotesi, caldeggiata dai ministri di area Pd, di prorogare fino al 31 ottobre anziché al 31 dicembre lo stato di emergenza. Ma Conte non sarebbe d'accordo. Reduce dalla polemica con il presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, che ha chiesto un voto in Aula sulla proroga dei poteri speciali, Conte fa un'improvvisata al concerto in piazza del Viminale (sabato sera) a Roma, offerto dalla Banda musicale della Polizia di Stato in onore dei caduti del covid. Il presidente del Consiglio sale sul palco accanto a Baglioni e traccia un bilancio della pandemia, preannunciando tempi ancora duri: «È stata una prova molto difficile per tutto il Paese, per tutti i cittadini, è stata una sfida molto insidiosa. In parte lo è ancora anche se adesso possiamo dire che ci siamo meglio attrezzati, abbiamo rinforzato le nostre strutture ospedaliere, la risposta del sistema sanitario sicuramente adesso sarà più pronta anche in caso di cattive evenienze». «Abbiamo fatto tanti test spiega il premier - abbiamo una maggiore conoscenza, più diffusa, c'è una cultura su questo virus che nei primi tempi ci sfuggiva. Tutti sappiamo che con alcune regole precauzionali possiamo affrontare anche la nuova stagione, questa estiva, la prossima, con relativa tranquillità»

Si lascia poi a un momento di commozione: «Ho rivissuto i momenti drammatici, il coraggio e la forza con cui l'intera comunità nazionale li ha affrontati». Conte sta preparando il terreno (e gli italiani) per nuova fase di restrizioni e poteri (per lui) speciali? Intanto, la settimana che inizia è decisiva per il governo. Sono diversi i fronti caldi aperti: si comincia domani con il Consiglio dei ministri che dovrà sciogliere il nodo sulla revoca delle concessioni ad Autostrade. Conte vuole procedere con la revoca, per coprirsi sull'ala grillina. Ma Pd e Iv spingono per accettare un compromesso con i Benetton: ingresso dello Stato, taglio delle tariffe e più soldi per le manutenzioni. Ma da questa mattina inizia anche una settimana cruciale in Europa: oggi il capo del governo incontrerà a Berlino la cancelliera Angela Merkel per discutere la posizione italiana. Mentre giovedì, alla vigilia del Consiglio europeo di venerdì e sabato per discutere il pacchetto di aiuti Ue, il premier italiano dovrebbe avere un faccia a faccia con il presidente francese, Emmanuel Macron. Ma prima di volare in Europa Conte è atteso in Parlamento mercoledì, dove la mattina alla Camera (ore 9) e il pomeriggio al Senato (ore 15) renderà le tradizionali comunicazioni che anticipano i vertici Ue. A differenza dell'ultima volta, quando a fine giugno il premier svolse una semplice informativa, le Assemblee di Montecitorio e di palazzo Madama saranno chiamate a votare sulle risoluzioni delle forze di maggioranza e di opposizione.

Riflettori puntati sui numeri: la maggioranza (al Senato) rischia di cadere nelle trappole delle opposizioni.

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