Roma. L'estenuante dibattito sull'anticipo pensionistico (Ape), che per fortuna volge al termine, ha avuto un effetto imprevisto: ha determinato negli italiani una maggiore sfiducia nella previdenza pubblica. Poter evitare la trappola del lavoro fino a quasi 67 anni, come previsto dalla riforma Fornero, ma al prezzo di una penalizzazione sotto forma di interessi sul prestito pensionistico, ha reso ancor più interessante (e diremmo quasi necessario) concentrarsi anche sul secondo pilastro previdenziale: la pensione integrativa.
Insomma, non sono bastate le recenti rassicurazioni, ribadite ieri sera dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, sulla detraibilità del 50% degli interessi pagati sul prestito pensionistico che dovrebbe ridurre gli oneri tra il 4,5 e il 5% per ogni anno di anticipo (il cosiddetto «Ape social» per le categorie svantaggiate sarà totalmente a carico dello Stato). L'economista renziano ha poi aggiunto che la quattordicesima aumenterà di 100-150 euro al mese per chi prende fino a 750 euro di pensione, mentre per i pensionati con assegni fino a mille euro, che oggi non la ricevono, si aggiungeranno tra i 330 e i 500 euro al mese.
La gente, tuttavia, vuole poter contare su un gruzzoletto aggiuntivo una volta lasciato il posto di lavoro. Secondo un'analisi del comparatore Internet Facile.it, a settembre le richieste di informazioni legate ai piani pensionistici individuali (Pip) sono triplicate se confrontate col medesimo periodo del 2015. Il maggiore interesse per i Pip è stato dimostrato dai dipendenti privati che, con il 53% del totale rappresentano la fetta maggiore dei lavoratori che hanno cominciato a raccogliere informazioni. Alle loro spalle ma molto distanziati si trovano i liberi professionisti (23,5%), mentre al terzo posto spuntano le casalinghe (14%). Il futuro pensionistico non è roseo per chi è già inserito nel mondo del lavoro, ma è probabile che sia ancora peggiore per gli studenti di oggi. Circa il 10% delle richieste è legato a prodotti dedicati agli studenti, ovviamente richiesti dai genitori.
Nel corso del primo trimestre 2016, ricorda Facile.it citando i dati Covip, l'adesione ai Pip è cresciuta del 4,6% e le risorse destinate a questo genere di previdenza complementare sono aumentate del 7,6%, arrivando ad un numero complessivo di iscritti pari a 2,714 milioni, per un totale del patrimonio accumulato pari a 21,6 miliardi di euro. Facile.it ha poi elaborato alcune simulazioni.
Un lavoratore dipendente di 41 anni, 19 anni di anzianità lavorativa ed età presunta di pensione pari a 66 anni (e quindi un'ipotesi di contribuzione integrativa pari a 25 anni), al momento dell'uscita avrà un assegno inferiore del 15% rispetto all'ultimo reddito. Versando 100 euro al mese per 25 anni con un piano equamente diviso fra gestione separata e fondo azionario, riceverà ogni mese 144,5 euro. Che sono meglio di niente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.