Pensioni, l'aumento di tre mesi dell'età per l'uscita sarà selettivo

Confermate le anticipazioni del Giornale, ora si pensa a salvaguardare chi compirà 64 anni nel 2027

Pensioni, l'aumento di tre mesi dell'età per l'uscita sarà selettivo
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Il capitolo pensioni - sul quale il Dpfp ha abilmente sorvolato - torna sul tavolo del governo. Sul tavolo resta, infatti, il parziale congelamento dell'aumento di tre mesi dell'età pensionabile previsto per il 2027 (da 67 anni a 67 anni e 3 mesi). La sospensione dello "scalino" costerebbe circa 3 miliardi a regime, ma, vista l'esigenza di tenere dritta la barra dei conti, viene studiata in versioni meno onerose. Il principio è molto simile a quello che si sta ipotizzando per l'annunciata riduzione della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33% nello scaglione 2850mila euro, ma evitando che il beneficio si estenda indistintamente a redditi molto elevati.

Secondo le prime ipotesi tecniche (descritte ieri dal Messaggero), il blocco dell'aumento potrebbe riguardare soltanto chi avrà già compiuto 64 anni nel 2027: una scelta che restringerebbe molto la platea dei beneficiari, portando il costo stimato da circa un miliardo annuo a circa 300 milioni. Alternativamente, la Ragioneria ha proposto soluzioni meno nette, come l'introduzione di almeno un mese di aumento o di una "finestra mobile" tra maturazione del diritto e esercizio dell'uscita. I tecnici valutano inoltre l'effetto sul coefficiente di trasformazione (la percentuale che trasforma il montante contributivo in assegno) perché un blocco dell'adeguamento all'aspettativa di vita, senza interventi compensativi, rischierebbe di ridurre le pensioni: la Ragioneria parla di cali dell'ordine del 9% se non si toccassero i coefficienti. Occorre ricordare che il Giornale per primo ha anticipato alcuni dettagli di questo orientamento evidenziando come l'aumento dell'età pensionabile potrebbe scattare per comparti come militari e forze dell'ordine che possono ritirarsi a 60 anni di età, mentre ne sarebbero esclusi i lavori usuranti.

Sul capitolo previdenza figura anche la proposta del sottosegretario Claudio Durigon per un'uscita a 64 anni con 25 di contributi mediante conversione del Tfr in rendita, per raggiungere assegni minimi di circa 1.600 euro mensili. Le misure accendono il confronto politico: opposizioni e parti sociali avvertono che le promesse elettorali erano per interventi più radicali sulla Fornero, non per correttivi che lascino "scalini" a molti lavoratori.

Sul fronte fiscale, le simulazioni dei Consulenti del Lavoro mostrano che l'operazione Irpef produrrebbe, per effetto degli scaglioni, un alleggerimento anche per redditi elevati (circa 440 euro annui oltre certe

soglie): il Tesoro sta lavorando a meccanismi compensativi per escludere chi non ha bisogno dell'agevolazione.

Intanto, da domani partono le audizioni sul Dpfp che saranno concluse dal ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti.

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