Coronavirus

Pfizer, il "bugiardino" Aifa. Protetti solo dopo due dosi

Gli effetti collaterali più frequenti sono lievi, nessuna controindicazione per le donne incinte

Pfizer, il "bugiardino" Aifa. Protetti solo dopo due dosi

Il V-day è arrivato e l'Aifa, la nostra Agenzia del Farmaco, ha fornito le informazioni sull'antidoto messo a punto da Pfizer e BioNtech, Comirnaty, che da oggi sarà somministrato anche nel nostro Paese.

La profilassi è destinata a chi ha più di 16 anni. Il vaccino contiene una molecola denominata RNA messaggero con le istruzioni per produrre una proteina presente su Sars Cov2, il virus responsabile del Covid19. Il vaccino non contiene il virus e non può provocare la malattia. Sono necessarie due dosi, somministrate con un'iniezione nel muscolo della parte superiore del braccio, a distanza di almeno 21 giorni l'una dall'altra. Il meccanismo del vaccino sfrutta quello di Sars Cov2 che infetta le persone utilizzando una proteina di superficie, Spike, che agisce come una chiave permettendo l'accesso dei virus nelle cellule. Il vaccino stimola una risposta dell'organismo bloccando la proteina Spike e quindi l'infezione delle cellule. Allo stesso tempo la vaccinazione attiva anche le cellule T che preparano il sistema immunitario a rispondere ad eventuali ulteriori esposizioni al coronavirus. Il vaccino, quindi, non introduce nelle cellule di chi si vaccina il virus ma solo l'informazione genetica che permette al sistema immunitario di riconoscere il virus e contrastarlo.

Anche se i tempi di sperimentazione e produzione del vaccino sono stati eccezionalmente brevi Aifa assicura che non è stata saltata nessuna delle regolari fasi di verifica dell'efficacia e della sicurezza del vaccino valutato nel corso di ricerche svolte in sei paesi: Stati Uniti, Germania, Brasile, Argentina, Sudafrica e Turchia, con la partecipazione di oltre 44mila persone. I risultati di questi studi hanno dimostrato che due dosi del vaccino somministrate a distanza di 21 giorni l'una dall'altra possono impedire al 95 per cento degli adulti dai 16 anni in poi di sviluppare la malattia con risultati sostanzialmente omogenei per classi di età, genere ed etnie. Non ci sono controindicazioni specifiche: possono vaccinarsi anche le donne in stato interessante o che allattano.

La protezione non è efficace subito ma dopo una settimana dalla seconda dose e la durata della protezione non è ancora definita ma le conoscenze sugli altri tipi di coronavirus indicano che la protezione dovrebbe essere di almeno 9-12 mesi. Non sappiamo se i vaccinati si possono infettare in modo asintomatico e contagiare altre persone.

Le reazioni avverse più frequenti sono state lievi e si sono risolte entro pochi giorni dalla vaccinazione. Tra queste dolore e gonfiore nel sito di iniezione, stanchezza, mal di testa, dolore ai muscoli e alle articolazioni, brividi e febbre. Meno comuni tra gli effetti il dolore agli arti, l'ingrossamento dei linfonodi, la difficoltà ad addormentarsi. Infine la debolezza nei muscoli di un lato del viso (paralisi facciale periferica acuta) si è verificata in meno di una persona su mille. Chiunque abbia una storia di grave reazione allergica a qualsiasi componente del vaccino ovviamente verrà dispensato dalla profilassi.

Medici ed infermieri che somministreranno il vaccino hanno ricevuto il vademecum su come vanno scongelate e diluite le dosi contenute nelle fiale.

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