Il piano anti "fake news"? Un incubo

Minniti presenta l'iniziativa: i lettori segnaleranno, la polizia controllerà le «bufale»

Il piano anti "fake news"? Un incubo

Roma Un red button, ovvero un pulsante rosso contro le fake news. Così il ministero dell'Interno dichiara guerra alle «bufale» sul web. Il cittadino potrà, con un semplice click, collegarsi al sito della Polizia di Stato (www.commissariatodips.it) e, fornendo la sua mail e l'url che riporta alla notizia falsa, segnalarla alle autorità.

Il servizio sarà a cura del Cnaipic (Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche) e saranno una cinquantina gli agenti di Polizia postale a esso dedicati. Non è casuale che l'annuncio dell'attivazione del servizio avvenga proprio in campagna elettorale e dopo i continui moniti del segretario del Pd, Matteo Renzi. Il governo si dice preoccupato del fatto che le fake news possano influenzare la campagna elettorale. Ecco perché ravvede la necessità di arginare l'operato di quanti, allo scopo di condizionare l'opinione pubblica, orientandone tendenziosamente il pensiero e le scelte, elaborano e rendono virali notizie destituite di ogni fondamento.

«A ottobre scorso, durante il G7 dei ministri dell'Interno a Ischia ha raccontato il numero uno del Viminale, Marco Minniti abbiamo invitato i responsabili dei provider internazionali, perché su questo argomento è importantissima un'alleanza storica tra le istituzioni democratiche degli Stati e, appunto, i provider. Ai più è sfuggito, ma a quel tavolo abbiamo fatto sedere i rappresentanti di Microsoft, Google, Twitter e Facebook. Così si è lavorato per costruire un percorso di alleanza che consentisse di avere, ad esempio, la possibilità di un blocco automatico rispetto ad alcuni contenuti. Sembrava impossibile, ma ora già siamo in grado di partire».

Il ministro Minniti si attende grandi risultati da questo nuovo strumento, in quanto «consente di poter chiamare in causa direttamente il provider, ma anche di dare la possibilità all'utente di potersi difendere di fronte a clamorose notizie infondate». La Polizia, ha continuato Minniti tentando di fugare dubbie rischi connessi al controllo, «non ha alcuna idea di entrare nel dibattito politico, ma si occuperà di individuare le news che sono manifestamente false». E il prefetto Gabrielli, Capo della Polizia, ha quindi spiegato che la sfida verterà soprattutto sulla «nostra credibilità professionale: non diremo mai che l'opinione di un politico è sacrosanta e quella dell'avversario non lo è. Il nostro compito, semmai, sarà quello di individuare eventuali fake che possano danneggiare qualcuno e, laddove si ravveda una responsabilità, segnalare il reato alle Procure».

Come funziona il servizio? Una volta che l'utente avrà segnalato la «bufala», la Polizia verificherà, per quanto possibile, l'informazione, con l'intento di indirizzare la successiva attività alle sole notizie manifestamente infondate, tendenziose e diffamatorie. In pratica, se si dirà che è crollata la torre di Pisa, la dichiarazione, verificabile come bufala, sarà smentita. Non sarà invece considerata fake l'opinione sull'operato di un politico. La segnalazione verrà presa in carico da un team di esperti che, in tempo reale e 24 ore su 24, effettuerà analisi, attraverso l'impiego di software, al fine di qualificare la news come vera o falsa.

Una volta appurato che si tratta di un falso, sul sito del Commissariato online e sui canali social istituzionali verrà pubblicata una smentita che permetterà al cittadino anche di mettersi in contatto con i social per far eliminare la notizia infondata.

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