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Ma il piano del governo è una scatola vuota

Il programma del governo per il Fondo Europeo Next Generation Ee è, sin dal nome, inadeguato

Ma il piano del governo è una scatola vuota

Il programma del governo per il Fondo Europeo Next Generation Ee è, sin dal nome, inadeguato. Si chiama «Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza». Questa parola, di uso raro, nel dizionario vuol dire «resistenza». Il termine inglese resilience, meno raro, si traduce con «recupero». Ma la strategia giusta che dovremo adottare non è «resistere, recuperare, riprendere», ma rilanciare. Il lessico anglicizzante del titolo corrisponde alla strategia a cui il piano mira, che è quella di usare i fondi europei per sostituire gli investimenti già in programma, un tran tran, con bassa crescita, bassa produttività, mercati ingessati, interventi a pioggia. Più parole, che progetti.

Manca il contenuto specifico, il costo, l'entità del finanziamento richiesto, a fondo perso o a prestito e il suo rapporto con la parte finanziata dal soggetto italiano destinatario dei fondi europei. Il tema della rete ferroviaria è liquidato in poche parole sibilline nella prima casella della componente «Infrastrutture per una mobilità sostenibile». Ovviamente il linguaggio enigmatico serve per consentire ai 5 Stelle di non mobilitarsi con i No Tav. A queste tematiche vi è un riferimento nebuloso anche nella missione «Rivoluzione verde e Transizione ecologica» nella componente «Transizione energetica e mobilità locale sostenibile» mediante la casella «Trasporti locali sostenibili, ciclovie, rinnovo del parco rotabile».

Anche sulle infrastrutture autostradali, stradali e dei viadotti c'è solo una casella enigmatica, in cui si legge: «Messa in sicurezza e monitoraggio digitale di strade, viadotti e porti». Nulla sulla questione di Autostrade per l'Italia, né sul «Ponte sullo stretto», che forse è catalogabile come «un viadotto». Per la digitalizzazione invece c'è un riferimento preciso: lo sviluppo del progetto del 2015 di Strategia Nazionale per la banda ultra larga basato su una unica rete fissa e mobile che sanziona la alleanza fra Cassa Depositi e Prestiti, collegata con i cinesi, graditi ai 5 Stelle, e Tim, gradita al Pd, in cui i francesi hanno il 25%.

Nelle 125 pagine del Piano del governo per il Recovery Fund, questo è il solo caso in cui c'è un progetto esplicito nuovo significativo.

Tutto il resto è fatto di investimenti sostitutivi e scatole vuote.

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