Roma Tiene il Pil e l'occupazione. Ma i dati sfornati ieri da vari osservatori rafforzano i timori di chi crede che la fragilissima ripresa europea sia al capolinea. E che in Italia non arriverà mai.
Secondo la stima flash sul primo trimestre dell'anno di Eurostat, il Pil a 28 è aumentato dello 0,4% sia nell'area dell'euro sia nell'UE a 28 rispetto al trimestre precedente. Nel quarto trimestre del 2017, il Pil era cresciuto dello 0,7% nell'area dell'euro e dello 0,6% nell'Unione. È una frenata dello 0,3% in un tempo brevissimo.
I governi europei bollano il rallentamento come un crisi congiunturale. Ma è possibile che ci sia altro. Un rallentamento dell'Economia del Continente è data per scontata. Ma le dimensioni e la durata sono ancora tutti da decifrare.
In questo contesto europeo molto incerto l'Italia resta al palo. Secondo l'Istat il Pil del primo trimestre 2018 è cresciuto agli stessi livelli dell'ultimo scorcio del 2017, dello 0,3%. Un livello, precisa l'Istituto di statistica, che resta ancora inferiore dello 0,9% rispetto a quello registrato nel secondo trimestre 2011, al termine della ripresa innescatasi subito dopo il crollo del 2008.
In sostanza da noi la vera ripresa non è arrivata. Facile prevedere che non si farà sentire, visto che tra i nostri partner europei, in particolare la Germania che è meta importante delle nostre esportazioni, la festa è già finita.
Per quanto riguarda l'occupazione, nei rimi tre mesi c'è stata una ripresa. A trainare la stima degli occupati, che cresce di 62 mila unità rispetto a febbraio (+0,3% su base mensile e +0,8% sull'anno) è stata la componente giovanile con 68 mila lavoratori in più nella fascia tra i 15 e i 34 anni. Quasi tutti lavori a tempo determinato, senza crescita per le donne. La componente maschile è aumentata di 81 mila unità, mentre per le donne si registra un calo di 19 mila. «Uno scenario inaccettabile per un Paese occidentale come l'Italia. Nel mercato del lavoro, soprattutto le donne rischiano di essere penalizzate anche per l'assenza di specifiche politiche di accompagnamento e di conciliazione tra vita e lavoro», ha commentato Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera.
A livello europeo c'è stato un nuovo calo del numero di disoccupati nell'area euro, 83.000 in meno a marzo a 13 milioni 824.000 totali.
Il tasso di disoccupazione è rimasto invariato all'8,5%, che rappresenta il valore più basso dal dicembre del 2008. In Italia il valore è molto più alto, all'11%. Anche il mercato del lavoro non ha conosciuto una vera ripresa. E, probabilmente, non la conoscerà almeno nel breve termine.AnS
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