Pisapia, Landini, Vendola: ora tornano i comunisti?

Vendola: "Serve un grande sinistra". E Pisapia: "Io vorrei avere un ruolo di ponte"

Giuliano Pisapia con il leader di Sel Nichi Vendola
Giuliano Pisapia con il leader di Sel Nichi Vendola

Ci provano e ci riprovano. Cambiano i soggetti, ma l'idea è sempre la stessa: provare a far resuscitare la sinistra, quella rossa, quella che non si vede nei progetti di Matteo Renzi. E così, ancora una volta, dopo l'addio di Pippo Civati è ripartito il walzer delle dichiarazioni. "Sel non ha presentato i propri simboli nella competizione delle regionali. Abbiamo già avviato l’allargamento. Ora siamo pronti a costituire gruppi nuovi sia alla Camera che al Senato", ha detto il leader di Sel, Nichi Vendola, in un’intervista a Repubblica, lanciando l’appello per una grande sinistra: "Il nostro progetto politico non è la conservazione di un piccolo partito, vogliamo creare una grande sinistra innovativa sul piano politico-culturale, nel paese c’è un’opposizione sociale che cresce, che non accetta la religione dell’ obbedienza, la politica ridotta a marketing e ritiene sia giunto il momento di tradurre politicamente la domanda di cambiamento che ha riempito le piazze, denunciando l’insopportabilità delle scelte dell’ex Pd, che ormai è il partito della Nazione, mentre la scomparsa di quella che Bersani chiamava la ditta è già un fatto".

Vendola poi spiega: "La coalizione sociale di Landini è una prospettiva necessaria a ricostruire vincoli di solidarietà. Ma c’è bisogno di costruire non la somma algebrica delle sinistre sconfitte, bensì una nuova agenda di governo, un nuovo vocabolario di una sinistra che non vuole essere né omologata né minoritaria". Il governatore della Regione Puglia poi parla del sindaco di Milano: "Sull’ipotesi che il leader sia Giuliano Pisapia, non è male ricordare che è il miglior sindaco d’Italia, un vero riformatore. Incarna l’immagine di una sinistra dei diritti e delle libertà. Detto questo non tocca a me incoronare o tirare per la giacca".

Dal canto suo, Pisapia in una intervista a Left si è posizionato sulla stessa linea: "Serve un nuovo soggetto di sinistra che riesca a governare con il Pd. Io vorrei avere un ruolo di ponte per fare tornare al dialogo persone che non si parlano ma che possono governare insieme, rinunciando a strappi e insulti.

La sinistra ha mancato la rotazione di incarichi che è fondamentale per la vitalità. Spero che il futuro leader non sia uno dei soliti nomi, ma qualcuno che finora è rimasto dietro le quinte". Insomma, al momento non c'è un leader, solo un pontiere.

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