Il sindaco di Parma è scatenato. Ai microfoni di Circo Massimo, su Radio Capital, Federico Pizzarotti si sofferma sul rapporto tra Grillo e il M5S, con un paragone che fa davvero sorridere. "Per me il suo passo indietro (di Grillo, ndr) risale al 2014, non c'è più da tanto tempo. Basta guardare le presenze, i messaggi, le non presenze ed è tutto chiaro. Viene chiamato e presentato" da Di Maio e gli altri "per far vedere che c'è ancora, per far vedere che c'è il suo avallo, ma Grillo" nel M5S " è un po' come la mamma di Psyco. Ora poi ha anche un blog suo, più di questo...".
Pizzarotti poi fa un'analisi politica: "Se non ci fosse un governo, Lega e M5S continuerebbero a crescere. Le nuove elezioni sarebbero un ballottaggio nazionale". E quando gli chiedono se il M5S andrà al governo con l'intero centrodestra, Berlusconi compreso, risponde in questo modo: "Il più è trovare la chiave comunicativa giusta. Io ormai mi aspetti di tutto, anche questo. Del
resto hanno già votato il presidente del Senato di Forza Italia".
Per il primo cittadino di Parma, a lungo voce critica e spina nel fianco del Movimento, i 5 Stelle giocano tutto sulla comunicazione: "Quando c'è da dire qualcosa di aggressivo usano Di Battista, quando si va sull'istituzionale Di Maio. Dietro ogni post dubito non ci sia una strategia comunicativa. E ormai chi va a vedere il blog delle stelle? Nessuno. Tutti vedono le pagine Fb di Di Maio e Di Battista, sono usate come house organ. Ormai il M5S - prosegue - on ha più nulla di quel che aveva nel passato".
E a chi gli domanda se i 5 Stelle andranno al governo, risponde: "Essendo il partito di Di Maio - replica - lo sa solo lui, è molto difficile sapere quello che deciderà in autonomia Di Maio".
La metamorfosi che si è consumata nel Movimento "non me l'aspettavo nella misura in cui pensavo che gli attivisti si sarebbero ribellati, mi sorprende che qualsiasi cosa decisa dall'alto venga bevuta senza muovere una critica, mentre bisognerebbe sempre chiedersi perché avvengano le cose".Per il sindaco parmense, c'è una costante ricerca di "consenso, anche sugli apparati e centri di potere", si muove tutto "per non avere bastoni tra le ruote e rimuovere gli ostacoli".
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