La Cei attacca la politica: "Campagna elettorale deprimente"

Il presidente della Cei, il cardinal Gualtiero Bassetti, definisce questa campagna elettorale "deprimente" e attacca: "Mi sembra che tutti vogliono abrogare qualche norma. Forse sarebbe molto più utile proporre qualcosa di concreto per ricostruire"

Gualtiero Bassetti
Gualtiero Bassetti

"Deprimente". ll cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, intervistato da La Stampa, non usa mezzi termini per descrivere una campagna elettorale fatta di "litigi sui social network", "chiacchiere da salotto in tv" e di "continui slogan che promettono 'miracolì che poi non si potranno rispettare".

"In questi giorni, poi, mi sembra che tutti vogliono abrogare qualche norma. Forse sarebbe molto più utile proporre qualcosa di concreto per ricostruire", afferma il cardinal Bassetti che invita a non rincorrere il 'rancore sociale', definito così dal Censis. Il capo della Cei raccomanda di non soffiare"sul fuoco della rabbia sociale, soprattutto dei ceti poveri e popolari". "Ci serve, piuttosto, il coraggio di proposte autentiche" avendo come priorità "il lavoro, la famiglia, i giovani", sottolinea. "Non a caso - aggiunge - sono tre temi che in più occasioni ho definito come 'priorità irrinunciabili' per il nostro Paese". "Ma la vera prima grande priorità - sottolinea - è l'Italia stessa. Sento parlare sempre di misure specifiche o di bonus. Tutte cose buone, ma mi sembrano solo delle toppe. Occorre invece ricucire l'intero vestito. C'è un'Italia da rammendare e da rilanciare con coraggio, carità e responsabilità". Il presidente della Cei rivela, infine, che il Papa "ha piena conoscenza di quello che accade nel nostro Paese e, soprattutto, ne conosce le virtù, i limiti e il carattere del popolo".

"Del resto - cncluede - non dobbiamo mai dimenticare, infatti, che il Santo Padre è un 'figlio' di italiani emigrati in Argentina. Posso testimoniare che ci è vicino e ci accompagna perchè vuole molto bene all'Italia".

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