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Esplode la polveriera 5s: può saltare un ministro

Lo scontro coi parlamentari grillini eletti al Sud sarebbe nato per la questione relativa alla ripartizione dei fondi Fesr destinati all'agricoltura

Esplode la polveriera 5s: può saltare un ministro

Il rinnovo del Movimento CinqueStelle prosegue tra grane e malumori che si susseguono senza sosta: dai mal di pancia legati alla questione dello spauracchio del limite del doppio mandato fino ad arrivare allo sfogo di Grillo in difesa del figlio ed agli scontri sempre più accesi con l'associazione Rousseau, pare non esserci più pace per i grillini.

Ora si registrano pure delle frizioni all'interno della stessa squadra di governo, e quanto accaduto a Stefano Patuanelli è decisamente emblematico. Il ministro delle Politiche agricole è stato pesantemente criticato dagli eletti meridionali del partito, un affondo che ha scatenato la sua stizzita reazione, portando addirittura alla minaccia di dimissioni. Centro della polemica è la contestazione delle modifiche apportate ai criteri di ripartizione dei fondi Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) destinati all'agricoltura, discusse durante una riunione in videoconferenza tenutasi nella giornata di ieri, martedì 18 maggio. Alcuni parlamentari grillini hanno infatti avuto l'ardire di schierarsi contro il proprio ministro, sostenendo che le novità da lui introdotte avrebbero potuto penalizzare in modo grave le regioni meridionali del Paese.

Gli attacchi e le critiche

Su circa 60 parlamentari partecipanti, riferisce AdnKronos, si sarebbero registrati circa una quindicina di interventi, la totalità dei quali critici nei confronti delle modifiche. Gli attacchi, giunti da grillini eletti in Campania, Sicilia e Calabria, sono stati decisamente espliciti, tra quanti hanno parlato di un vero"scippo" ai danni del Sud e chi ci ha tenuto a ricordare a Patuanelli che gran parte dei voti incassati dal Movimento Cinquestelle provengano proprio dal bistrattato Mezzogiorno. "La decisione andava presa in sede di conferenza Stato-Regioni, non doveva essere il ministro a intervenire", ha commentato un parlamentare pentastellato, mentre un collega ha ricordato al ministro che "il governo ottiene la fiducia dalle Camere e la fiducia si dà ma si può anche togliere...".

Insomma una vera e propria polveriera. Patuanelli ha cercato di placare gli animi, spiegando che le regioni si sono divise in due grossi blocchi: da un lato in 6 chiedono di mantenere i criteri in vigore dal 2000 che ormai, dichiara il ministro, "non hanno più attinenza con la realtà agricola", dall'altra in 15 spingono per cambiare. Ecco perché i criteri andrebbero ridefiniti.

Nessuna mediazione da parte di Patuanelli, tuttavia, ha sortito l'effetto di placare l'ala dei parlamentari critici. Provato dalla ribellione interna, quindi, il ministro avrebbe usato una chat per sfogarsi con alcuni senatori grillini una volta tornato a casa: "Prendo atto della riunione di stasera, che ovviamente mi farà fare anche una riflessione rispetto ad eventuali dimissioni".

Interviene anche Cancelleri

Si getta nella mischia anche il collega di partito Giancarlo Cancelleri, sottosegretario siciliano alle Infrastrutture, che chiede a Patuanelli di fare un passo indietro: "Riguardo la modifica dei criteri di riparto dei fondi europei per l'agricoltura, è molto grave pensare ad una decisione che ancora una volta sarebbe a discapito del Sud. Confido nel buon senso del ministro Patuanelli perché pensi bene alle scelte da fare", dichiara all'AdnKronos. "Per il Sud questo scippo sarebbe gravissimo", precisa ancora il sottosegretario, "e colpirebbe drasticamente un comparto già in ginocchio per la pandemia ma che rappresenta un pilastro per l'economia e per la ripartenza. Superare il gap tra Nord e Sud è una sfida per cui dobbiamo batterci convintamente e uniti".

Parole accorate, quelle di Cancelleri, dietro le quali potrebbe celarsi tuttavia anche un'altra ruggine con Patuanelli, quella emersa nel confronto sulla questione ponte sullo stretto di Messina, che il sottosegretario siciliano spinge per realizzare.

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