Guerra in Ucraina

Il Pontefice che sostiene la resistenza

Stringe fra le mani la bandiera di Bucha e la mostra al mondo. Bucha è l'epicentro dell'orrore e Francesco spiega che il sangue innocente grida fino al Cielo

Il Pontefice che sostiene la resistenza

Stringe fra le mani la bandiera di Bucha e la mostra al mondo. Bucha è l'epicentro dell'orrore e Francesco spiega che il sangue innocente grida fino al Cielo. Sembra di stare in un dramma di Peguy, ma Francesco sta saldamente in questo mondo e si mette dalla parte delle vittime, contro i tiranni e gli oppressori. Non si tratta di parteggiare per gli uni o per gli altri e però non ci sono vie di mezzo: la cartolina del pontefice pacifista, equidistante per vocazione, si sbriciola. Il Papa non si schiera ma abbraccia gli uomini e le donne della martoriata Ucraina e quelle parole, quelle preghiere sul ciglio di un dolore incontenibile, sono un atto d'accusa durissimo. Senza se e senza ma. Il 18 agosto 2014, sul volo di ritorno dalla Corea, Alan Holdren, giornalista con ufficio a Lima, in Perù, aveva posto a Francesco una domanda assai scomoda: «Le forze militari degli Stati Uniti da poco hanno cominciato a bombardare dei terroristi in Irak, per prevenire un genocidio. Lei approva questo bombardamento americano?». «Grazie della domanda così chiara - aveva replicato Francesco, senza sottrarsi a un quesito così insidioso - In questi casi, dove c'è un'aggressione ingiusta, posso soltanto dire che è lecito fermare l'aggressore ingiusto. Sottolineo il verbo: fermare. Non dico bombardare, fare la guerra, ma fermarlo. I mezzi con i quali si possono fermarlo, dovranno essere valutati. Fermare l'aggressore ingiusto è lecito». Ecco il punto decisivo: è giusto reagire a un attacco sconsiderato e difendere la libertà, come hanno fatto gli ucraini. Certo, si dovrà tentare di tutto per evitare eccessi e vendette e per non spargere sangue innocente, ma se scoppia la guerra, o meglio se le bombe ti arrivano in casa, il cristiano non si arrende. Può compiere una scelta non violenta a livello individuale, ma i popoli hanno altre dinamiche e la Chiesa lo sa bene. Del resto questo è l'insegnamento del mai superato Catechismo. Il 26 novembre 2019 Francesco è, se possibile, ancora più esplicito: «L'ipotesi della legittima difesa rimane sempre...ultima risorsa, con le armi». Sì, con le armi.

Solo pochi giorni fa, Bergoglio aveva criticato l'incremento delle spese militari al 2 per cento del Pil e

molti, equivocando i suoi moniti contro la corsa agli armamenti, l'avevano collocato nel fronte di quelli che preferiscono la sconfitta per un vago sentimento umanitario. Errore. Quella bandiera ci ricorda che non è così.

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