Cronache

"Pool milanese troppo soft", ora indagano i pm di Brescia

Nei giorni convulsi dell'operazione Unicredit-Mps piomba una notizia inaspettata

"Pool milanese troppo soft", ora indagano i pm di Brescia

Nei giorni convulsi dell'operazione Unicredit-Mps piomba una notizia inaspettata. I pm milanesi che hanno condotto l'inchiesta sul Monte dei Paschi risultano indagati dalla Procura di Brescia. L'ipotesi di reato è di omissione di atti d'ufficio.

I pm del pool «reati economici» indagati sono Giordano Baggio, Stefano Civardi e Mauro Clerici. Sarebbero stati, secondo le accuse, troppo «morbidi» con gli ex vertici Mps. In particolare Alessandro Profumo (foto) e Fabrizio Viola, ex presidente ed ex ad della storica banca. O avrebbero omesso di svolgere gli accertamenti necessari. I tre si aggiungono, in un momento cupo della Procura di Milano, ad altri tre colleghi e allo stesso procuratore Francesco Greco, nei guai sempre a Brescia per la vicenda dei verbali di Piero Amara e del processo Eni-Nigeria. Il fascicolo sui titolari del caso Mps sarebbe tra l'altro aperto da mesi. Come ha anticipato La Stampa infatti, il 15 luglio la Procura ha chiesto una proroga delle indagini. È storia milanese quella del braccio di ferro tra Procura e gip sulle presunte responsabilità dei vecchi capi Mps. Con i pm che nei due filoni portati avanti, su crediti deteriorati e bilanci «ritoccati», hanno per ben sei volte chiesto archiviazioni o assoluzioni degli indagati-imputati. Trovandosi davanti molti muri, ultimo in ordine di tempo quello del gip Guido Salvini che nel gennaio 2020 ha respinto una nuova istanza di archiviazione. E ha disposto una perizia che ha rilevato che nel periodo 2012-2015 Profumo e Viola avrebbero occultato lo stato prefallimentare della loro banca. I due ex vertici inoltre sono stati condannati in primo grado nell'ottobre scorso per false comunicazioni sociali. Anche qui i pm volevano l'assoluzione. È dopo la perizia voluta da Salvini che Giuseppe Bivona, del fondo Bluebell che è socio Mps, aveva fatto partire una denuncia a Brescia. Lo stesso Bivona l'1 agosto indica in una lettera a Csm e Guardasigilli quanto appaia oggi «esteticamente inopportuno e irricevibile» che Greco abbia nominato difensore (lo scrive il Corsera) l'avvocato Francesco Mucciarelli.

Il medesimo di Viola e Profumo.

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