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Il popolo grillino dice «ja» L'Italia voterà alla tedesca

Plebiscito on line sul Tedeschellum già approvato dai big Ennesima giravolta sui sistemi elettorali sposati e mollati

Il popolo grillino dice «ja» L'Italia voterà alla tedesca

Un altro plebiscito. I numeri della votazione online del Movimento Cinque Stelle sulla legge elettorale "alla tedesca" parlano chiaro. Hanno votato 29.005 iscritti certificati, con 27.473 sì e 1.532 no. L'annuncio arriva in serata con un post firmato da Beppe Grillo: «Legge elettorale e voto anticipato: le condizioni del Movimento Cinque Stelle» è il titolo del messaggio. Scrive il leader: «La legge elettorale che il MoVimento 5 Stelle voterà in Parlamento sarà il proporzionale tedesco con soglia di sbarramento al 5% ed eventuali correttivi, costituzionalmente legittimi, per garantire una maggiore governabilità, così come sancito dai nostri iscritti». Ed ecco le condizioni: «Non siamo disposti a scendere a compromessi né a votare altre corbellerie incostituzionali come il Verdinellum e il Rosatellum. Il MoVimento 5 Stelle vuole che si vada al voto prima del 15 settembre», giorno in cui scattano i vitalizi. Nonostante la proposta «tedesca» sia arrivata da Silvio Berlusconi, il comico serra i ranghi, ed evoca le «larghe intese»: «Sappiamo tutti che Renzi e Berlusconi si stanno organizzando per un'alleanza pre e post elettorale, gli italiani devono avere una legge elettorale costituzionale e chiara che consenta loro di scegliere se governare il Paese con il Movimento 5 Stelle o farsi governare dall'alleanza Pd - Forza Italia». L'obiettivo dei grillini è quello di andare a votare subito, e anche per questo hanno accettato il compromesso «tedesco», così come anticipato anche nel pomeriggio da Roberto Fico, ospite a in mezz'ora di Lucia Annunziata: «Ok al modello tedesco se ci sarà il sì degli iscritti». Il sì, come al solito, è arrivato.

Ma la storia del Movimento Cinque Stelle e delle leggi elettorali, non comincia con l'apertura al modello tedesco proposto da Berlusconi. A maggio del 2014, a poco più di un anno dall'entrata in Parlamento, il M5S presenta la sua bozza di proposta di legge elettorale. La battezzano Democratellum e si tratta sempre di un proporzionale. La proposta prevedeva collegi intermedi, soglia di sbarramento al 5%, preferenze e preferenze negative. Tutto viene votato online, con ben otto votazioni e 220mila iscritti al Blog di Grillo che esprimono la propria opinione. Ed è un grande successo tra gli attivisti: tant'è che ancora oggi il Democratellum è ancora rimpianto. A leggere alcuni commenti sul Blog si capisce la posizione: «La nostra legge è quella del 2014». E poi: «Stiamo cadendo in una trappola». C'è chi evoca lo «spettro» di Berlusconi: «Con il proporzionale tedesco non ci sarà mai un governo 5 stelle. E infatti Berlusconi vuole proprio questo proporzionale tedesco».

Un disagio espresso da alcuni parlamentari, nonostante la stretta imposta sul tema nelle ultime ore dallo staff comunicazione: «Tra il Democratellum e questa legge ci sono alcune analogie, ma anche differenze, basta leggere le due proposte per farsi un'idea». Tra gli inventori della legge elettorale grillina originaria c'è sicuramente Aldo Giannuli, saggista e storico legato a Casaleggio Senior, che proprio tre anni fa tenne delle lezioni sul blog di Grillo per spiegare il Democratellum. Secondo Giannuli, quello di ieri, è un buon compromesso: «Penso siano delle leggi simili, nella nuova proposta mancano però le preferenze, e io, considerando la situazione attuale, opterei per una soglia di sbarramento al 3%». Dubbi anche sulla volontà del Pd di mantenere la barra dritta: «Bisogna vedere se il Pd accetta il proporzionale tedesco così com'è». L'impressione è che il Pd voglia una legge che, tra Montecitorio e Palazzo Madama, hanno già ribattezzato scherzosamente «Germanicum».

La storia dei sistemi elettorali pentastellati si evolve poi con il proporzionale alla

spagnola del 2016. E con il Legalicum: Italicum corretto alla Camera e Consultellum al Senato. Ma, nonostante gli endorsement dell'esperto Danilo Toninelli, non se ne fece nulla. Magari quella tedesca sarà la volta buona.

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