Roma Di Sergio Mattarella solitamente si interpretano i segni e i silenzi, attento com'è a non farsi sfuggire battute fuori dal protocollo e a non uscire dal perimetro del suo ruolo istituzionale. Il suo codice comunicativo è distante da ammiccamenti e battute. La sua cifra stilistica è sicuramente fuori dalle strade oggi più battute.
Sorprende quindi trovarsi di fronte al Mattarella che non ti aspetti, quello che - coerente con il suo stile sobrio - si lascia andare a una nota di ironia, rivelando anche l'apprezzamento per un programma televisivo.
Questo piccolo spiraglio viene concesso a Diego Bianchi e al suo Propaganda Live su La7, trasmissione che osserva la politica attraverso la lente dell'ironia. Bianchi riceve una lettera decisamente speciale in risposta a una richiesta di intervista inviata al Quirinale, respinta con rammarico, ma anche con i complimenti rivolti a tutta la redazione.
Il testo della missiva è stato letto in diretta durante la trasmissione con tanto di standing ovation finale: «Gentile Diego Bianchi, la ringrazio per la richiesta di intervista, che - con una punta di rammarico - non mi è possibile fare. Colgo questa occasione per esprimerle il mio apprezzamento per la trasmissione, anche per come ha seguito, con sguardo scanzonato ma mai banale, la complicata fase delle consultazioni per la formazione del governo. Quando mi è stato possibile vederla - purtroppo non di frequente - mi sono davvero divertito. Invio a lei e a tutti i suoi collaboratori gli auguri di buon lavoro. Firmato Sergio Mattarella P.S.: dimenticavo: farò riparare la porta della sala stampa».
Il riferimento è alla porta della Loggia alla vetrata - quella dove stazionano i giornalisti e dove si fanno le dichiarazioni pubbliche post-consultazioni - sulla quale Bianchi ha spesso ironizzato nel suo programma a causa di una chiusura un po' faticosa.
La risposta di Zoro - nome d'arte di Diego Bianchi - arriva via Twitter: «Gentilissimo signor presidente, cogliamo questa occasione per esprimerle il nostro apprezzamento per il suo operato, anche per come ha seguito con sguardo scanzonato, mai banale, la complicata fase delle consultazioni. Ci siamo davvero divertiti».FdF
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