Il peggio della settimana

Il povero Conte e le giravolte grilline, il peggio della settimana

Salvini si scopre europeista, Toninelli si annienta di lavoro e Spadafora ammette di essere un inetto. Tutto il peggio della settimana

Il povero Conte e le giravolte grilline, il peggio della settimana

Povero Giuseppi, come si è ridotto. Il peggio della settimana ce lo ha regalato lui, l’ex Presidente del Consiglio (già, non sembra vero poterlo scrivere). Con l’aria da cane bastonato si è presentato fuori da Palazzo Chigi per tenere (si spera) l’ultima “conferenza stampa”. E così è andata in scena l’ennesima “casalinata”: un tavolino sbilenco, il ciuffo al vento e la voce quasi spezzata per annunciare la sua discesa in campo come federatore. Sì, una sorta di coordinatore del centrosinistra. Incaricato da Grillo, avallato da Zingaretti lui guiderà la coalizione che (loro sperano) continuerà a governare insieme a Mario Draghi. No, non è una battuta. Conte ci spera. Conte chi? L’avvocato del popolo, l’idolo delle donne che già lo hanno dimenticato. Sì, dimenticato anche dalle sue “bimbe” che, in fretta e furia, hanno creato subito una pagina social a sostegno di Mario Draghi che, forse, riuscirà a creare un governo di unità nazionale, nonostante i veti del PD e del Movimento 5 Stelle che vorrebbero tenersi tutto per loro e spartirsi le poltrone.

ROCCO CASALINO

È finita la pacchia, ora Rocco dovrà abbandonare la casa o meglio, Palazzo Chigi, e trovarsi un lavoro vero. Già sta sperimentando quello di scrittore. È in uscita il suo libro, Il Portavoce. In fila per l'acquisto tutti i premier europei, curiosi di apprendere tutti i segreti di Rocco. L'uscita del libro è stata rimandata, forse perchè avrà voluto aggiungere a penna l'ultimo capitolo: come organizzare l'ultima conferenza stampa da presidente uscente. Un tavolino per strada e via... Ma non avrebbe dovuto asfaltare Matteo Renzi?

CAPITOLO DEDICATO AL M5S

I grillini, oggi più che mai, si sono meritati la menzione speciale del peggio. una classifica a sé, viste tutte le uscite imbarazzanti e le capriole degli ultimi giorni. Credevamo di averle viste tutte, eppure…

BEPPE GRILLO

Il comico genovese si fionda a Roma per convincere i suoi a cambiare, ancora una volta, linea. Da “Mai con Draghi” a “Sì con Draghi”, le “fragole”, d’altronde “sono mature” ha scritto sul suo blog.

VITO CRIMI

Sempre i cinquestelle… Vito Crimi, rinominato l’orsacchiotto, fa retromarcia (tanto per cambiare) e, dopo l’incontro con Mario Draghi, sudando, dichiara: “Al Paese serve un governo il prima possibile per varare le misure necessarie a fare fronte alla situazione. Se nascerà un esecutivo noi ci saremo con lealtà”. Ma come? Non era “o Conte o voto?” Ah, la coerenza…

VINCENZO SPADAFORA

Grazie Matteo, grazie. Ci hai liberato da una manica di incompetenti. a dirlo non siamo noi, ma loro. I diretti interessati. Nel post di commiato l’ex (grazie Matteo) ministro dello sport ha ammesso: "17 mesi fa non conoscevo il mondo dello Sport". Incapaci al potere.

DANILO TONINELLI

Ha avuto l’ardire di scrivere su facebook: “Non ci vengano a chiedere di votare Mario Draghi. Abbiamo fatto di tutto. Perfino annientarci negli uffici a lavorare pur di dare una mano a chi ne aveva bisogno. Questo per noi è stato governare l'Italia.” Avete capito bene: si sono “annientati di lavoro”, spaccati la schiena a 12 mila euro al mese. Quando finirà la pacchia?

GIANLUCA PERILLI

L’ex capogruppo del Movimento 5 stelle al senato in diretta alla maratona di Enrico Mentana ha detto: “No a un governo tecnico”. “Ma anche Conte era un tecnico”, ha esclamato Mentana. “No no, guardi. Conte era un professore”, è stata la replica irreale del senatore dei 5 Stelle. Bisogna aggiungere altro?

MARCO RIZZONE

Chiudiamo con un ex grillino… Sul suo profilo Instagram pubblica una sua foto con due buste della spesa e scrive: “Ebbene sì, anche i politici fanno la spesa… tra una riunione e l’altra uscire dal Palazzo ed immergersi un po’ nel mondo reale non può che far bene.” Caro anonimo Rizzone, ti ricordo che anche il Presidente incaricato Mario Draghi fa la spesa. Lui va a “Natura Sì”, faresti bene a prendere esempio, i grassi saturi fanno male. Forse anche alla testa.

PS* Ma che fine ha fatto Ciampolillo, sarà ancora in bagno?

MATTEO SALVINI

Il Capitano, il leader della Lega sovranista, si scopre europeista. Sì, europeista. Sarà stato il sole di Roma o un miracolo di Santa Dorotea? Eppure, la santa da lui invocata a Montecitorio è solo la patrona dei giardinieri, dei fiorai, dei birrai e dei giovani sposi, mica degli europeisti. Sarà… intanto lui si dice pronto a sostenere un governo a guida Draghi, l'uomo delle banche e dell'euro. Eppure, il 2 febbraio aveva scritto sui suoi social: "L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al Popolo...".

ALBERTO BAGNAI E CLAUDIO BORGHI

A proposito di euroscettici… Santa Dorotea ha illuminato anche Cip e Ciop, i due leghisti da sempre contro l’euro, che volevano perfino tornare alla lira un anno fa, in questi giorni frenetici si sono riscoperti fan di Draghi e dell’Euro. Cos'altro dovrà accadere?

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