Roma Questione di simbolo. In Europa soffia forte il vento del populismo, dopo l'Olanda arriverà presto il voto in Francia e Germania, l'Italia si avvicina verso elezioni politiche dove la spinta dalle estreme si farà sentire. Uno scenario che sta spingendo i moderati italiani a imbracciare e a opporre la bandiera del «popolarismo» a quella del populismo.
Dire se questa sia la ricetta giusta per intercettare consensi e aumentare la redditività elettorale dell'area di centro è oggi impossibile. Fatto sta che - secondo quanto riferito da alcuni partecipanti alla riunione informale che Antonio Lopez, segretario generale del Ppe ha avuto con gli europarlamentari italiani martedì a Strasburgo - se si verificassero le giuste condizioni la famiglia popolare questa volta potrebbe concedere il via libera all'uso del simbolo alle prossime elezioni italiane. Il logo in questione è il cuore stilizzato con quattro stelle sul lato inferiore destro. Nelle scorse amministrative lo stesso Lopez si era schierato contro l'utilizzo di quel simbolo da parte della lista Milano popolare voluta da Maurizio Lupi in sostegno del candidato Stefano Parisi. In quell'occasione il segretario generale del Ppe sottolineò come quel logo appartenesse «a tutta la famiglia popolare», ventilando l'ipotesi di un ricorso alle vie legali. Ora il politico spagnolo - che nel suo discorso ha fatto riferimento alla forte leadership esercitata da Silvio Berlusconi - per la prima volta non si è detto contrario all'utilizzo del «cuore» da parte di forze che dichiaratamente si identifichino nei valori popolari.
Berlusconi, peraltro, è stato invitato a intervenire al congresso del Ppe di Malta del 29 e 30 marzo, ma non ha ancora deciso se salire sul palco. Una questione su cui il presidente di Forza Italia si confronterà con gli europarlamentari in un incontro già fissato per domenica 26 marzo.
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