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Le sardine ora alzano la posta: "Saremo a Predappio e Riace"

Dopo la lettera inviata a Repubblica, il movimento punta anche a creare una piattaforma digitale per organizzarsi e raccogliere fondi

Le sardine ora alzano la posta: "Saremo a Predappio e Riace"

Manifestazione a Predappio e Riace. Ma anche una piattaforma digitale per organizzarsi e raccogliere fondi. Le sardine hanno intenzione di fare sul serio e hanno deciso di puntare su alcuni obiettivi per il futuro dopo la lettera inviata ieri a Repubblica. Bisognerà però vedere se la loro azione sarà efficace.

Come riporta il quotidiano diretto da Carlo Verdelli, il movimento è quindi pronto a invadere Predappio e Riace, due piazze importanti per altrettanti motivi come l’antifascismo e la richiesta di eliminare i decreti sicurezza voluti dalla Lega. Si tratta di una scelta non casuale. Le sardine vogliono diffondere il loro messaggio antisovranista anche nel paese che ha dato i natali a Benito Mussolini. Il comune romagnolo è governato dal centrodestra e a inizio novembre il primo cittadino Roberto Canali non ha stanziato i fondi per far visitare il campo di concentramento di Auschwitz agli studenti delle scuole superiori. Il sindaco lo aveva definito “un viaggio di parte”. In Calabria, il movimento farà sentire la sua voce nel paese di Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace coinvolto nell’inchiesta sulla gestione dei progetti di accoglienza ai migranti.

Le mosse delle sardine in Romagna sembrano chiare ovvero evitare la contrapooszione con i comizi del capo della Lega, Matteo Salvini. A quanto pare sembra che il movimento andrà a Fenza tra il 4 e il 6 gennaio, mentre l’ex ministro dell’Interno ci sarà il 5. Stesso scenario nel capoluogo emiliano dove Salvini parlerà il 18 gennaio e le sardine andranno in piazza il giorno successivo.

Il movimento però non vuole puntare solo sulle piazze ma anche sul web proprio per non dare la sensazione di essere troppo eterogeneo. Facebook e WhatsApp non bastano. Le sardine vorrebbero realizzare una piattaforma digitale esterna lontana dal modello Rousseau e quindi senza votazioni, dove poter discutere liberamente di alcuni temi e dove far confluire i 160 presenti alla riunione romana allo SpinTime, il centro sociale in cui si è svolta la prima riunione nazionale del movimento. In un secondo momento la piattaforma potrà accogliere tutte le sardine.

Poi c’è la questione delle apparizioni in televisione.

Il leader Mattia Santori ha sottolineato che chi vorrà andare in tv lo potrà fare, ma occorrerà concordare prima cosa dire e come, per evitare figuracce come quella dell’apertura a Casa Pound di Stephen Ogongo, il capo delle sardine romane.

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