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Via il presepe dal comune di Madrid

Il sindaco Carmena: "Il palazzo non è patrimonio dei cattolici"

Via il presepe dal comune di Madrid

È l'idea che ha fatto più indignare e infervorare gli spagnoli: la sinistra al potere a Madrid vuole contraddistinguersi da subito e mette in chiaro le sue posizioni: niente presepe per Natale. Al Comune quest'anno non ci sarà posto per la mangiatoia e le statuine. La spiegazione è sintetica e terribilmente semplicistica, da perfetto politically correct: «Il palazzo del Comune rappresenta tutti i cittadini». Eccola la deriva laicista, quella che tutto cancella, che con la preoccupazione di far torto a qualcuno offende tutti gli altri. A Madrid come a Milano, in Spagna come in Italia, in Europa. L'Occidente che dimentica di difendere se stesso, i valori che hanno sorretto una civiltà da secoli. Via, si spazza via tutto in nome della politica, della democrazia, del politicamente corretto. E così, anche se Natale è ancora lontano ricominciano le dispute sul Presepe. A Madrid il sindaco Manuela Carmena di Podemos ( il nostro Movimento 5 stelle) farà sloggiare il Presepe dal Palacio de Cibeles, la sede del municipio. «Non è patrimonio esclusivo dei cattolici». E quindi bisogna tenere presente le esigenze di tutti, compresi quelli che a Gesù Bambino non ci credono. Poi però la stessa Carmena ha aggiunto che «il Natale è di tutti e di tutte». Ma a questi tutti fa niente se viene tolto qualcosa. L'importante è non dare fastidio agli altri mostrando la Natività.L'ira della destra si è già fatta sentire. Il Partito Popolare, che ha governato il Comune per un quarto di secolo prima del cambio della guardia del giugno scorso, definisce l'ipotesi di abolire il Presepe dal Comune come «ridicola e assurda», perché costituirebbe «un attacco alle credenze di una maggioranza di madrileni». Il fatto è che ogni anno a Madrid i presepi attirano migliaia di persone, a partire da quello allestito in Plaza Mayor. Quasi 50mila visitatori lo scorso anno per quello napoletano del XVIII secolo, proprietà dei duchi di Cardona. Ma il record assoluto è stato stabilito nel 2013, con un altro presepe napoletano: circa centomila cittadini in coda per poterlo ammirare. Staremo a vedere se quella di Podemos è l'ennesima crociata laicista. Una cosa è certa: se, come sostiene Carmena, il «Natale è di tutti» e siccome il Natale è il ricordo della nascita di Cristo non si capisce perché il Presepe dovrebbe sloggiare dal municipio ed essere localizzato in qualche altra piazza.

Sarebbe il primo caso di delocalizzazione del Presepe. Forse- si pensa- in periferia darebbe meno fastidio?

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