Presidenti delle Camere, ora il Pd chiede reset: "Ripartiamo da zero"

I dem frenano sul vertice condiviso proposto dal Cav. Rosato: "Non ci sediamo a un tavolo dove è tutto deciso". E propone di ripartire da zero

Presidenti delle Camere, ora il Pd chiede reset: "Ripartiamo da zero"

Il Pd chiede di resettare la trattativa sulle presidenze delle Camere come condizione per accedere a quel tavolo condiviso rilanciato ancora ieri sera da Silvio Berlusconi. Ai microfoni di Radio Capital il capogruppo uscente alla Camera, Ettore Rosato, stigmatizza il metodo sostanzialmente proposto ieri dal centrodestra. "Ci hanno detto 'abbiamo già deciso i presidenti di Camera e Senato, uno a Forza Italia e uno al M5s. Ci vediamo e ve lo diciamo' - commenta - ma allora bastava un sms". Poi osserva: "Ho visto in serata che Forza Italia diceva 'facciamo un incontro partendo da zero'". Ed è su questa base, osserva l'esponente dem, che il Nazareno potrebbe dimostrarsi disponibile "al confronto e a ragionare insieme".

"Il gioco per spartirsi le poltrone lo stanno facendo in modo molto duro, sia nel Movimento 5 Stelle sia nel centrodestra. Noi chiediamo a entrambi di proporre nelle istituzioni persone all'altezza". Parlando a Circo Massimo, Rosato ribadisce la responsabilità del Partito democratico a "ragionare insieme". "Ma - avverte - non a sederci a un tavolo dove è tutto deciso. In quel caso basta un sms". Dalle elezioni dello scorso 4 marzo, i dem sono usciti con le ossa rotte. Matteo Renzi li ha portati a schiantarsi contro un muro. Dal 40,8% incassato alle europee del 2014 il partito è crollato sotto il 20%. Meno addirittura dal già deludente risultato fatto da Pier Luigi Bersani nel 2013. Ora, però, al Nazareno vogliono provare a sedersi al tavolo con il centrodestra e il Movimento 5 Stelle per decidere le presidenze delle Camere e mettere in moto i lavori del parlamento

La partita è ancora tutta aperta. Ma ieri pomeriggio, al termine del vertice di Palazzo Grazioli, è messo in chiari il modus operandi per procedere nei lavori. Ora il Pd stoprce un po' il naso. "È evidente che ove ci venisse proposta una presidenza di Camera o Senato non ci sfileremmo, ma è una scelta di chi ha vinto le elezioni - commenta Rosato a Radio Capital - non è successo, non stiamo protestando".

Poi pungola Luigi Di Maio e i suoi: "Non faremo come il M5s quando furono votati Grasso e Boldrini. Avremo un atteggiamento responsabile, certamente non sosterremo candidature che non sono condivise".

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