Le primarie Pd e quell'eterna seduta di psicoanalisi

Immaginate una nave alla deriva, senza più capitano, in cui gli ufficiali, anziché ritrovare la rotta, incolpino i nocchieri dei tempi passati, oppure bisticcino tra loro sulla disposizione del mobilio delle sale interne. Ecco, avete in mente il Pd

Le primarie Pd e quell'eterna seduta di psicoanalisi

Immaginate una nave alla deriva, senza più capitano, in cui gli ufficiali, anziché ritrovare la rotta, incolpino i nocchieri dei tempi passati, oppure bisticcino tra loro sulla disposizione del mobilio delle sale interne. Ecco, avete in mente il Pd. La discussione sulle primarie, se da tenere anche on line oppure solo fisicamente, con persone in carne ed ossa ai gazebo, la matita, la scheda, l'obolo al partito per votare. In condizioni normali, la discussione avrebbe senso. A nostro parere, ad esempio, lasciare che il voto possa esser anche digitale non è un cedimento al grillismo. La politica digitale non l'hanno inventata i 5 stelle, da anni si pratica in quasi tutti i paesi avanzati, ed è difficile credere che non rappresenti il futuro. È poi tipica dei partiti progressisti ed ecologisti, quelli maggiormente seguiti dai millennial e soprattutto dalla più giovane «generazione Z», appunto nativi digitali. Ma l'ostilità al voto digitale non è solo in contraddizione con l'identità progressista ed europea del Pd. È in contrasto anche con la filosofia di fondo delle primarie: aperte a tutti, e non solo ai militanti di partito. Infine, non è stato Letta a introdurre l'iscrizione digitale al Pd, per tagliare le gambe ai signori delle tessere? Si ha come l'impressione che il voto «fisico» sia preferito da quelli che, sul territorio, sono meglio capaci di portare i «loro». Tutto legittimo per carità, ma che almeno non si dipinga lo scenario di tutti questi milioni di italiani vogliosi di gazebo, che invece sparirebbero con l'elezione in remoto. Ma la questione vera è: hanno tempo per discutere? Infatti questo è solo un esempio della caratteristica fondamentale del Pd fin dalle origini: l'ossessione di parlare solo di se stesso. Una specie di lunga, snervate, inconcludente, seduta di psicanalisi collettiva, noiosa come tutte le sedute, a meno di non essere il paziente o il terapeuta. Che in questo caso neppure esiste: o meglio sì, è il potere. Non appena il Pd riesce a infilarsi al governo, la seduta, se non cessa, prende toni meno ultimativi. L'altra caratteristica del Pd è il discutere continuamente delle regole in quanto tali.

Esse sono fondamentali per un'organizzazione, ma se il tempo occorso per deciderle sovrasta di gran lunga quello dedicato all'azione, oltre a renderla vana, vuol dire che la barca è destinata ad affondare. E quando i piddini saranno lì, con l'acqua che arriva loro al mento, non sapremo se ad affogarli saranno state le onde oppure le regole che, alla fine si saranno dati troppo tardi.

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