Il primato del Lazio oltre le 20mila dosi. Zingaretti dai medici per farsi uno "spot"

Somministrato quasi il 40% delle fiale. E il governatore cavalca il successo

Il primato del Lazio oltre le 20mila dosi. Zingaretti dai medici per farsi uno "spot"

Dopo il Vax day partito proprio da Roma con l'arrivo delle dosi destinate all'Italia all'ospedale Spallanzani, il Lazio è la regione che procede più spedita con le somministrazioni. La campagna di vaccinazione del Paese non sta brillando per velocità - tra gli attacchi delle opposizioni che non si capacitano di come l'Italia possa avere il numero di vaccinazioni effettuate tra i più bassi d'Europa - ma non tutte le regioni procedono alla stessa andatura. E il Lazio è tra quelle che si sta dimostrando più efficiente. Ha utilizzato il 38 per cento delle 45.805 dosi consegnate dalla Pfizer e ieri aveva già superato quota 20mila (20.387). «Un traguardo importante a livello nazionale», si leggeva sul profilo Twitter della Regione Lazio.

Ad essere stati (parzialmente) immunizzati sono stati per lo più medici, infermieri e personale sanitario, scelti tra coloro che lottano in prima linea contro il Covid, più donne che uomini e per la maggioranza tra i 50 e i 59 anni. Oltre ai pazienti delle Rsa. Adesso saranno tra i primi, nel corso di gennaio, a ricevere la seconda iniezione. Mentre la Pisana si prepara a gestire la seconda fase del piano, in particolare per stabilire l'ordine con cui procedere alle inoculazioni. Per prenotarsi i cittadini potranno ricorrere ai medici di famiglia, ma allo studio c'è anche un numero verde e una app. La Regione ha già stratificato la popolazione per età anagrafica e patologie. Poi tempi e priorità verranno stabiliti in base alla quantità e al tipo di vaccino a disposizione. Molto, infatti, dipenderà dalle modalità di conservazione del prossimo farmaco che si accaparrerà l'Italia. Quello di Astrazeneca può essere conservato ad una temperatura tra i 2 e gli 8 gradi, quello di Moderna a -20 gradi. Molto più complessa la gestione delle dosi Pfizer, che devono essere conservate a -75 gradi. Un fattore determinante, che comunque non ha creato difficoltà nel Lazio, dove la distribuzione procede senza intoppi. Nessuna gara con la Lombardia, dove la campagna vaccinale va a rilento, ma motivo di grande soddisfazione per il governatore Nicola Zingaretti, che pure non rinuncia a punzecchiare l'assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, che nei giorni scorsi aveva posto la questione dei giorni festivi per giustificare l'andamento delle vaccinazioni nella sua regione. «Anche oggi che è domenica - scrive su Facebook il presidente del Lazio - un passaggio negli ambulatori per dire grazie agli operatori che stanno andando avanti nella campagna per somministrare il vaccino anti-Covid. Grazie perché nel Lazio i numeri sono davvero ottimi. Come ex paziente Covid ora sono immune, ma quando sarà il mio turno farò il vaccino».

Il centro visitato

ieri da Zingaretti è quello dell'ospedale Santo Spirito. Con lui c'era l'assessore alla Sanità della Regione, Alessio D'Amato: «Con 20mila vaccinazioni siamo in testa tra le Regioni per numero assoluto di somministrazioni».

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