Roma - Carlo De Benedetti chi? Nelle stanze della procura di Roma c'è un nome che in questo momento tutti fingono di non conoscere. È un caso che scotta, delicato, da toccare con cautela, perché può evocare mostri. L'ordine è non dire nulla, con il procuratore capo che ricorda a tutti che questa volta le fughe di notizie non saranno perdonate. Ma è indagato? Non si sa, non si può sapere, non si deve sapere. Figuratevi il resto. Di certo c'è che il nome di Carlo De Benedetti compare in un'informativa della Guardia di finanza che riguarda plusvalenze sospette, in Borsa, sulle banche popolari, a ridosso del decreto del governo Renzi che le trasformava in società per azioni, provvedimento atteso dal mercato e salutato con sostanziosi rialzi. L'informativa è stata commissionata alle Fiamme gialle dalla Consob, ed è passata sul tavolo del procuratore aggiunto di Roma Nello Rossi, esperto di indagini finanziarie, ed è ora su quella del sostituto Stefano Pesci. La Procura deve valutare se sussistono gli estremi per il reato di abuso di informazioni privilegiate. Secondo l'inchiesta della Guardia di Finanza la Romed, società finanziaria di cui De Benedetti è proprietario e che all'epoca presiedeva, dall'inizio del 2015 ha operato in modo massiccio sui titoli di quattro popolari, investendo tra i cinque e i sei milioni di euro, con una plusvalenza finale di 600mila euro. Il decreto del governo Renzi è del 20 gennaio. L'informativa contiene le registrazioni tra gli operatori e la sala operativa di Romed e altre società di intermediazione finanziaria. È qui che compaiono le telefonate dell'Ingegnere ai suoi uomini in cui si chiederebbe direttamente di investire in popolari. Il decreto del governo ancora non c'è. Ma l'ingegnere sosterrebbe di essere stato informato, tra gli altri, anche da ambienti istituzionali. Poi a inizio febbraio, De Benedetti lascia la presidenza di Romed, spiegando in Consiglio che la sua nuova residenza in Svizzera avrebbe reso complicato, dal punto di vista burocratico, continuare a guidare la società. La Procura di Roma avrebbe avviato una rogatoria per ottenere dettagli su un cellulare svizzero dell'Ingegnere, per raccogliere ulteriori elementi sulle telefonate con i suoi uomini.L'importante però è che la questione non diventi politica, perché è chiaro che sulle banche sta ballando il destino del governo Renzi. Non è un caso che da una parte il premier dica a tutti che vuole una commissione d'inchiesta sulle banche, con la speranza di depotenziare il caso, mentre le opposizioni sperano che la stessa commissione, come dice Gasparri, sveli tutti gli intrecci finanziari e politici.
Nel frattempo governo, Banca d'Italia e Consob giocano a scarica barile sulle responsabilità e sui mancati controlli. È chiaro, sostiene Gasparri, che anche il «caso Cdb» andrebbe portato in commissione d'inchiesta. «De Benedetti e i suoi affari vanno radiografati».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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