Prodi contro il populismo: "Sfrutta le disuguaglianze"

Prodi di nuovo in cattedra: "L'Ulivo può tornare elemento di coesione". E avverte "I progressisti devono rispondere al malessere della classe media"

Prodi contro il populismo: "Sfrutta le disuguaglianze"

Non esiste assolutamente la possibilità di un ritorno in campo di Romano Prodi. Ma il Professore vuole tornare a decidere sul futuro del Pd e della sinistra: "In un mondo pieno di crepe l'Ulivo può tornare a essere un elemento di coesione politica e sociale". E lancia un avvertimento ai vertici dem: "la Brexit vince nei sobborghi, Trump nel Midwest e il populismo sfrutta le diseguaglianze".

In una intervista alla Stampa, Prodi riapre la pista dell'Ulivo. Parole che arrivano a distanza di due giorni da quelle di Massimo D'Alema il quale, a sua volta, riprendeva un ragionamento di Pierluigi Bersani, esponente di riferimento della minoranza dem: "Bersani ha detto giustamente che bisogna individuare un nuovo segretario del partito e un candidato del centrosinistra alla guida del Paese; proprio perchè il Pd non appare più in grado di esprimere una vocazione maggioritaria". E proprio un bersaniano doc come Roberto Speranza sottolinea che "un centrosinistra unito è il nostro obiettivo". A condizione, però, "che si rimetta al centro la questione sociale e si archivi la stagione dell'uomo solo al comando".

"Ho grande fiducia in Gentiloni", si affretta a dire Prodi alla Stampa. Ma l'ex premier parla di "malessere della classe media, ma anche operaia" e si rivolge alla sinistra spiegando che si deve muovere "anzitutto cercando di capire che cosa accade. Donald Trump si è impadronito di questo malessere, pur appartenendo - lui e i suoi principali collaboratori - alla parte privilegiata della società americana. Il malessere è tale che basta la denuncia, anzi la denuncia più è 'nuda' e meglio è. Se la denuncia ha radici ideologiche non funziona".

Meno entusiasmo raccoglie la proposta di Romano Prodi tra la maggioranza del Partito Democratico. Quella delle future alleanze, infatti, è una questione su cui i dem non hanno mai smesso di interrogarsi.

La maggioranza che sostiene il governo, e in cui trova posto il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano, sta stretta alla minoranza Pd, sempre più alla ricerca di un dialogo con Sinistra Italiana. Il tema, dunque, non sembra essere "centrosinistra sì o centrosinistra no", quanto "centrosinistra con chi".

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